Rinnovabili, Aper: «Inaccettabile incolparle del caro bolletta»
Non si placano le bollette intorno al peso degli incentivi alle rinnovabili sulla bolletta energetica degli italiani. Anche Aper si schiera in difesa dell'energia pulita, sottolineando che a incidere sui costi sono soprattutto le fonti fossili e altre voci che non hanno a che fare con le rinnovabili
05 April, 2012
Una lettera aperta ai direttori dei principali quotidiani nazionali per difendere le rinnovabili dall'attacco sul caro bolletta. È l'ultima iniziativa di Agostino Re Rebaudengo, presidente di Aper (Associazione produttori di energia da fonti rinnovabili) per respingere l'accusa mossa nelle ultime settimane alle energie “alternative”, ovvero quella di aver fatto lievitare la bolletta energetica degli italiani a causa degli incentivi statali che le sostengono. Un'accusa che il presidente di Aper ritiene intollerabile.
«È assolutamente riduttivo, infatti, che si continui a sostenere che l’aumento annunciato dall’Aeeg lo scorso 30 marzo sia dovuto allo sviluppo delle rinnovabili, visto che il 70% dell’energia elettrica in Italia è prodotta dal gas che paghiamo circa il 30% in più rispetto alla media europea – scrive Re Rebaudengo ai direttori di Corriere della Sera, La repubblica e Sole 24 Ore - Nessuno però sembra indignarsi di ciò e dell’ulteriore aumento annunciato dall’Aeeg di ancora un altro 1,8%. Perché?»
Il presidente di Aper ritiene inoltre inaccettabile che siano i produttori di energia pulita a «dover pagare per gli investimenti fatti in nuove centrali alimentate a fonti fossili, in modo dissennato, senza che fossero considerati dati sui consumi di energia elettrica e gli obiettivi europei al 2020 per le energie rinnovabili». Ma il succo del messaggio è che non sono gli incentivi alle rinnovabili a determinare una bolletta energetica che è tra le più alte d'Europa.
«Ciò che pesa sulla nostra bolletta elettrica non è tanto il sostegno alle fonti rinnovabili, quanto altre voci di costo raramente sul banco degli imputati – scrive Re Rebaudengo - Ricordiamo ad esempio il famoso CIP6, grazie al quale le famiglie italiane continuano a regalare da oltre 20 anni decine di miliardi di euro alle cosiddette “fonti assimilate alle rinnovabili”: dall’incenerimento dei rifiuti urbani, agli scarti della raffinazione del petrolio». Il presidente di Aper ricorda ancora che sulle bollette pesa anche il decomissioning (lo smantellamento, ndr), che ammonta oggi a circa 19 miliardi di euro.
Una posizione che è praticamente identica a quella già espressa da Legambiente, che ha analizzato le varie voci della bolletta per “scagionare” gli incentivi alle rinnovabili. Anche il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, apparentemente in risposta alle dichiarazioni del collega Corrado Passera e della stessa Autorità per l'energia, aveva esternato nei giorni scorsi convinzioni dello stesso tenore. Sul settore delle fonti pulite, però, incombe ancora la scure dei possibili tagli alle sovvenzioni statali. Le prossime settimane, o addirittura i prossimi giorni, saranno decisivi per la definizione del Quinto conto energia sul fotovoltaico e dei nuovi decreti sulle altre rinnovabili elettriche. In attesa dei provvedimenti, intanto, prosegue la mobilitazione delle aziende di settore, che si sono già date appuntamento per una manifestazione di protesta in programma a Montecitorio il 18 aprile. per tentare di trovare un sintesi alle diverse posizioni, Clini ha annunciato un incontro tecnico con Passera e l'Authority nei prossimi giorni.
Leggi il testo integrale della lettera di Re Rebaudengo ai giornali.