Il Veneto dichiara lo stato di “crisi idrica”
Dopo settimane di siccità scatta l’emergenza. La Regione emana un provvedimento valido fino al 30 aprile, salvo cambiamenti meteorologici. Tra le misure adottate, vietato lavare le auto a casa e innaffiare i giardini
06 April, 2012
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha firmato lo “stato di crisi idrica” su tutto il territorio regionale, a causa della siccità delle ultime settimane. Nonostante la pioggia dei primi giorni di aprile, la lunga assenza di precipitazioni ha determinato una situazione di grave insufficienza nei bacini idrici dei corsi d’acqua veneti, con ripercussioni negative sui livelli delle falde sotterranee e sugli approvvigionamenti idropotabili. Il provvedimento - valido fino al 30 aprile ma modificabile in relazione all’andamento meteorologico - prevede la riduzione del 50% dei valori del “deflusso minimo vitale”, ovvero la portata necessaria perché l'acqua dei fiumi che finisce in mare eviti la risalita dell'acqua salata. Così ai Consorzi di bonifica viene imposta la riduzione del 40% delle portate concessionate: quello che si risparmia dovrà essere trattenuto per essere utilizzato nel periodo estivo. I gestori degli acquedotti saranno costretti a rinviare a data da destinarsi tutte le operazioni di manutenzione delle reti e degli impianti che comportano consumi aggiuntivi di acqua, con l’eccezione ovviamente di quelle necessarie per motivi di igiene pubblica.
L’ordinanza prevede anche alcune misure restrittive per i cittadini, che i sindaci dovranno a loro volta trasformare in ordinanze. È stato imposto il divieto di lavare i mezzi, se non negli impianti autorizzati, e di irrigare orti e giardini. Limitato anche l’utilizzo delle fontane, che dovranno essere dotate di dispositivi di regolazione per impedire l'erogazione d'acqua a getto continuo, limitandola ai soli periodi di effettivo utilizzo. Le fontane ornamentali che decorano le piazze dovranno invece essere chiuse del tutto. L’ordinanza prevede che vengano effettuati controlli sul territorio per verificare il rispetto delle regole imposte dalla Regione. Sono stati affidati all’Arpav, in collaborazione con i consorzi di bonifica, ed agli uffici provinciali del Genio civile. Nel frattempo via libera ai tavoli di coordinamento per armonizzare i prelievi.
Ecco il testo completo dell'ordinanza.