Incentivi rinnovabili, Aeeg: ecco quanto pesano sulla bolletta degli italiani
L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha pubblicato un'analisi dettagliata della bolletta tipo di una famiglia italiana, evidenziando il costo relativo agli incentivi per le fonti rinnovabili. In media, l'onere ammonta a circa 77 euro l'anno, dei quali oltre la metà finanziano il fotovoltaico
19 April, 2012
Mentre ancora impazza la polemica sui tagli degli incentivi per le rinnovabili, l'Autorità per l'energia elettrica e il gas (Aeeg) cerca di fare chiarezza sulla composizione della bolletta energetica degli italiani, al centro da settimane di un dibattito sui continui rincari e sul presunto peso eccessivo dei sussidi statali per le fonti alternative. Sul sito dell'Autorithy è infatti apparsa un'analisi delle diverse voci che compongono la bolletta, inclusa naturalmente la quota che serve per finanziare le rinnovabili. Ci aveva già provato Legambiente qualche settimana fa, ma ora l'Aeeg (vedi allegato) fornisce ulteriori dettagli, partendo da una bolletta tipo di 494 euro all'anno, pari appunto alla spesa media delle famiglie italiane per il consumo di elettricità. Il grosso della spesa (294 euro, pari al 59,5% del totale), è rappresentato dai servizi di vendita, ovvero dal costo vero e proprio dell’energia elettrica utilizzata. Un altro 13,4% (69 euro) si paga per i costi di trasporto, distribuzione e misura dell’energia elettrica, mentre gli “oneri di sistema”, una voce di costo prevista per legge, rappresentano il 16,3% della spesa complessiva, pari a 84 euro all'anno. Il restante 13,5%, quantificabile in circa 68 euro, se ne va infine per le imposte nazionali.
Le voci corrispondono grosso modo a quelle già calcolate da Legambiente, ma l'Autorità scende più in dettaglio, analizzando nei particolari le diverse voci che concorrono ai cosiddetti oneri di sistema. La quota più grossa, la cosiddetta componente A3, è rappresentata proprio dagli incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate, che pesano sulla bolletta per 77,5 euro all'anno di media, pari a circa il 92,6% degli oneri di sistema. Di questi, precisa ancora l'Aeeg, l'86,5%, ovvero 67,3 euro, sono attribuibili alle fonti rinnovabili vere e e proprie, mentre 10,2 euro (il 13,2%) finiscono alle assimilate (il cosiddetto Cip6).
Questo dunque, secondo i dati dell'Autorithy, il peso dell'energia pulita sulle tasche degli italiani: una cifra – 67 euro circa - superiore a quella stimata da Legambiente, che parlava di meno di 50 euro l'anno. Complessivamente, spiega ancora l'Aeeg, nel 2012 la componente A3 della bolletta costerà all'Italia circa 10,5 miliardi di euro, dei quali oltre la metà (5,9 miliardi) serviranno per finanziare il fotovoltaico. Ai Certificati verdi andranno 1,8 miliardi, mentre le altre rinnovabili ci costeranno 1,4 miliardi. Gli incentivi per le fonti assimilate ammonteranno a 1,8 miliardi di euro, mentre i restanti 750 milioni riguarderanno invece il prezzo all’ingrosso influenzato dai Certificati verdi.
Va detto, però, che non tutto l'onere grava sulle famiglie, anche se il contributo maggiore è versati proprio da privati e piccole imprese. La componente A3 della bolletta, infatti, grava per circa il 19% sulle utenze domestiche, per circa il 38% sugli altri clienti in bassa tensione, per il 36% sui clienti in media tensione e per il restante 7% su utenze in alta e altissima tensione (tipicamente impianti industriali di grossa taglia). Proprio sulla ripartizione dei costi, l'Aeeg ha comunicato di voler avviare un processo di revisione della normativa attuale, correggere questo squilibrio ai danni di famiglie e imprese medio-piccole. «L’Autorità, nell’ambito delle proprie competenze istituzionali, considerata la rilevante evoluzione in termini di incidenza degli oneri generali sul totale della spesa dei clienti elettrici - ha dichiarato il presidente Guido Bortoni - intende avviare una fase di specifica ricognizione di tale fenomeno, anche finalizzata a individuare eventuali esigenze di modifica del quadro normativo».