Messer Tulipano riduce i rifiuti
Per i circa 3000 pasti serviti ai visitatori dell'edizione 2009 di Messer Tulipano saranno utilizzate stoviglie monouso completamente biodegradabili in Mater Bi. Anche l'acqua e vino faranno a meno delle inutili ed inquinanti bottigliette monodose
27 March, 2009
Appuntamento Enogastronomico, la manifestazione del mangiare e bere bene che si svolgerà all’interno dell’edizione 2009 di Messer Tulipano, dal 28 marzo al 3 maggio, sarà all’insegna della sostenibilità ambientale. Per i circa 3000 pasti che si prevede saranno serviti ai visitatori, infatti, saranno utilizzate stoviglie monouso completamente biodegradabili in Mater Bi, un biopolimero che contiene risorse naturali di origine agricola (amidi, oli vegetali). Il medesimo materiale costituirà anche i sacchi che saranno usati per la raccolta dei rifiuti organici. Inoltre, saranno collocati erogatori di acqua potabile che eviteranno la distribuzione di bottigliette di plastica, mentre il vino sarà servito direttamente nel bicchiere, sostituendo così le bottigliette di vetro da 0,375 millilitri.
L’iniziativa è realizzata dal Comune e dalla Pro Loco di Pralormo, in collaborazione con il CCS (Consorzio Chierese per i Servizi), che si farà carico di seguire l’intero ciclo dei rifiuti fino agli impianti di smaltimento. Si tratta di un progetto pilota che intende identificare un protocollo d’azione per la gestione delle manifestazioni fieristiche realizzate dai 19 Comuni del Consorzio. Il ruolo di garante e di supervisore dell’intero progetto è affidato alla Provincia di Torino, che fin da subito ha fornito il supporto tecnico e metodologico.
“E’ un progetto davvero innovativo di riduzione dei rifiuti” commenta l’assessore allo Sviluppo sostenibile e alla Pianificazione ambientale della Provincia di Torino Angela Massaglia. “E’ bello che una manifestazione di amore per la natura come Messer Tulipano si preoccupi fino in fondo della sua salvaguardia. Troppo spesso le iniziative con grande afflusso di pubblico non si pongono il problema di quanto incidano sull’equilibrio ambientale”.