Quinto conto energia, Clini: «Nessun taglio agli incentivi, solo una rimodulazione»
Il ministro dell'Ambiente prova ancora una volta a sedare le proteste contro il provvedimento sul fotovoltaico, precisando che il tetto massimo per gli incentivi era già stato fissato dal precedente Conto energia
20 April, 2012
Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini torna a parlare del Quinto conto energia, e lo fa per dire che non ci sono tagli al fotovoltaico. «Il decreto del 2011 (il Quarto conto energia, ndr) prevedeva che quando il livello degli incentivi fosse arrivato a 6 miliardi, il profilo andava rimodulato tenendo conto della dimensione degli incentivi perché il tetto massimo è di 7 miliardi all'anno – ha dichiarato - Quindi, abbiamo ancora 1,3 miliardi che dobbiamo utilizzare al meglio».
Nessun cambiamento in corsa, dunque, ma solo la prevista “rimodulazione” delle sovvenzioni statali. «Per questo ci siamo concentrati sul fotovoltaico di piccola taglia, destinato all'edilizia e alle attività industriali – ha aggiunto il ministro - e abbiamo giustamente chiuso la stagione dei grandi impianti fotovoltaici che occupavano spazio agricolo in competizione con le produzioni agricole, anche grazie alla sollecitazione del ministro Catania».
Eppure, le associazioni del settore hanno più volte espresso la loro contrarietà nei confronti del provvedimento, auspicando che la Conferenza Stato-Regioni intervenga per modificarlo. La preoccupazione principale riguarda gli investimenti già programmati, ma Clini ha cercato di rassicurare anche su questo. «Il problema che si pone è di fare in modo che tra il quarto e il quinto conto energia ci sia la garanzia che gli investimenti già avviati possano essere continuati – ha detto - Di questo ci siamo già occupati e a questo proposito, se confrontate il rumore della protesta e il contenuto dei documenti, il rumore è molto più alto del contenuto». Difficile, in ogni caso, che le parole del ministro bastino a placare le preoccupazioni degli addetti ai lavori.