Villa Ada, secondo dossier di Legambiente sulle discariche abusive
La situazione è migliorata rispetto al 2011, ma rimangono da bonificare 10 discariche (per una superficie totale di 7.000 metri quadrati), 8 resti di accampamenti abusivi e 6 punti di degrado
23 April, 2012
Nei boschi di Villa Ada rimangono da bonificare 10 discariche (per una superficie totale di 7.000 metri quadrati), 8 resti di accampamenti abusivi e 6 punti di degrado. È quanto emerge dal secondo censimento effettuato dai volontari del Circolo Legambiente "Sherwood" nel parco sulla via Salaria.
La situazione appare in miglioramento rispetto al 2011, quando erano state rilevate 13 discariche (per un'estensione di un ettaro). Il risultato è frutto dell'intervento dell'Assessorato all'Ambiente del Campidoglio - che finalmente si è mosso, proprio a seguito del nostro primo censimento - e delle partecipate e ripetute campagne di volontariato messe in campo da Legambiente.
Così nell'ultimo anno sono state effettuate 7 bonifiche: la più importante ha riguardato l'esteso sversamento sui tornanti di via di Ponte Salario che salgono a Monte Antenne; durante "Puliamo il Mondo 2011" è stato poi risanato il canneto di Bambù dietro le ex Scuderie Reali e sono stati rimossi i resti di alcuni accampamenti abusivi; l'ultima bonifica ha riguardato il *tetto in amianto dell'ex centralina di monitoraggio dell'aria nel cortile del Casale della Finanziera.
Permangono, però, delle grandi discariche "storiche" cronicizzate: su tutte lo sversamento di rifiuti nocivi nel fossato di Forte Antenne e la distesa di calcinacci con parti in amianto sul versante Ovest del Colle delle Cavalle Madri. A ciò si somma un inquinamento diffuso per quanto riguarda i resti di accampamenti abusivi, presenti anche all'interno di cavità sotterranee. Inoltre va manutenuta alta la guardia sulle aree
appena bonificate, perché in alcuni casi (come in via di Ponte Salario) vi sono già i primi segni di una ripresa dello sversamento abusivo.
"I risultati sono incoraggianti, ma c'è ancora molto da fare -sspiega Lorenzo Grassi, coordinatore del Circolo Sherwood -,il Campidoglio, infatti, non ha realizzato neanche uno degli interventi prioritari di prevenzione che avevamo chiesto un anno fa, ovvero: l'installazione di una recinzione o sbarra sulla strada senza uscita al termine dei tornanti in via di Ponte Salario; l'apposizione di cartelli per indicare
la vicinanza del Centro di raccolta Ama e la realizzazione di una
staccionata a protezione del canneto di Bambù. È rimasta lettera morta anche la richiesta di mettere allo studio un piano di risanamento per le discariche del Colle delle Cavalle Madri e di Forte Antenne. Va infine portata rapidamente a compimento la bonifica integrale dell'amianto presente ancora nel parco, soprattutto nel cortile del Casale della Finanziera".
"Volontari e giardinieri hanno messo in campo azioni importanti, ora bisogna continuare e andare fino in fondo per eliminare tutte le discariche di Villa Ada - afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio -. I luoghi recuperati sono davvero meravigliosi ed è bastato un impegno vero e congiunto dei cittadini e delle istituzioni, ma rimangono situazioni di inaccettabile inquinamento, brutte e pericolose anche per il rischio incendi. Non vanno tagliati gli investimenti sul verde nel bilancio comunale, ma serve anche una attenzione nel complesso alle ville storiche che ancora manca".
Il secondo censimento delle discariche e dei punti di degrado presenti a Villa Ada può essere scaricato in forma integrale e consultato con mappa interattiva sul sito del Circolo "Sherwood", dove è possibile scaricare anche delle fotografie.
Per semplificare il censimento, il parco è stato suddiviso in quattro settori (Nord, Ovest, Centrale e Sud) con la compilazione di 20 schede di dettaglio. Questi i riassunti dei diversi settori:
Settore Nord (Monte Antenne)
La zona di Monte Antenne ha visto l'importante bonifica della
mega-discarica sui tornanti in via di Ponte Salario (una strada che resta sempre a rischio di sversamento rifiuti). Resta allarmante la situazione di degrado, ormai cronicizzata, del fossato del Forte (con materiali nocivi e pericolosi); mentre nelle antiche strutture sono in attesa di bonifica i resti degli accampamenti. Situazioni di degrado permangono anche sullo scosceso lato Nord, quello che affaccia su via del Foro Italico, con rifiuti ingombranti gettati nel dirupo. Nuove situazioni di degrado sono state rilevate nel corso dei sopralluoghi in prossimità del vivaio su viale della Moschea e lungo il confine della stessa strada (sanitari, pneumatici e motorini).
Settore Ovest
In questo settore si segnalano i punti di degrado della Torre e del Casaletto (nei cui dintorni sono state rinvenute nuove distese di rifiuti), oltre ai tanti resti di accampamenti sparsi tra grotte e cave. Queste ultime presentano situazioni di rischio - per via dei crolli e dei pozzi che si aprono senza protezione nei boschi - che necessitano di un'opera di messa in sicurezza. Permane, inoltre, lo sfregio dell'estesa discarica "storica" accumulata in prossimità del muro di confine con Villa Polissena e via di San Filippo Martire (solo parzialmente bonificata dai volontari di Legambiente nell'edizione 2010 di "Puliamo
il Mondo").
Settore Centrale
Nel settore centrale sono stati bonificati alcuni accampamenti-tendopoli, ma restano i punti di degrado dell'ex Rifugio antiaereo Savoia, delle ex Serre e dell'ex maneggio "Anni Verdi". La situazione più preoccupante è quella dell'ampia discarica "storica" di calcinacci - con resti in amianto - che ricopre un intero versante del Colle delle Cavalle Madri. Per questa discarica, solo in parte bonificata in superficie dal Campidoglio nel 2010, va predisposto un piano di intervento che consideri il delicato luogo dove è avvenuto lo sversamento e la gran mole di detriti da rimuovere. Infine, nonostante la bonifica effettuata dai volontari di Legambiente nell'area del canneto, restano rifiuti sparsi a ridosso delle ex Scuderie Reali e delle ex Serre.
Settore Sud
Qui sono stati bonificati gli accampamenti sotto le arcate del
ponticello vicino al confine dell'Ambasciata d'Egitto e le baracche sul muro che affaccia su via Panama (Parco Rabin). In quest'ultima zona permangono resti di frequentazione, con presenza di refurtiva e rifiuti. Parzialmente risanato il parcheggio a servizio dell'Ambasciata d'Egitto - seppure con l'impiego di asfaltatura "ecologica" - dove nel corso degli anni si erano accumulati scarti pericolosi e nocivi di lavorazioni
sulle auto. Si aggiunge invece la segnalazione del preoccupante stato di degrado del Tempio di Flora, abbandonato ai vandalismi che hanno azzerato ogni effetto del costoso restauro portato a termine nel 1999.