Nel 2010 le emissioni di gas serra in Italia sono aumentate del 2% rispetto al 2009. È il dato principale che emerge dall'Inventario nazionale delle emissioni di gas serra (serie storica 1990-2010) che l'Ispra ha comunicato ufficialmente all'Unione Europea, secondo quanto previsto dalla Convenzione quadro sui Cambiamenti climatici delle nazioni unite (Unfccc) e dal Protocollo di Kyoto. Complessivamente, alla fine del 2010 l'Italia si trovava a un livello inferiore del 3,5% rispetto al valori del 1990, l'anno scelto come riferimento per gli obiettivi di Kyoto.

Si allontana un po', dunque, il target nazionale, che impegna l'Italia a ridurre le emissioni del 6,5% rispetto al 1990 (eravamo al -4,8% secondo le valutazioni precedenti), ma le previsioni dell'Ispra sono ancora ottimistiche, soprattutto a causa del fatto che nel bilancio manca la quota relativa ai crediti derivanti dagli assorbimenti forestali, pari a 10-15 milioni di tonnellate annue, nonché i dato sui progetti per l'abbattimento delle emissioni nei Paesi in via di sviluppo, che pure concorre al raggiungimento dell'obiettivo finale.

Tornando ai dati, tra il 1990 e il 2010 le emissioni nazionali di gas serra sono passate da 519 a 501 milioni di tonnellate di Co2 equivalente. A determinare il calo è stato soprattutto il taglio della Co2, che da solo rappresenta l'85% della riduzione complessiva (con un -2,1% rispetto al 1990). «Le emissioni di metano (Ch4) e di protossido di azoto (N2o), rispettivamente pari al 7,5% e al 5,4% del totale, sono in calo sia per il metano (-14,1%) che per il protossido di azoto (-27,2%) - scrive l'Ispra - Gli altri gas serra, Hfc, Pfc e Sf6, hanno un peso complessivo sul totale delle emissioni che varia tra lo 0,1% e l'1,7%; le emissioni degli Hfc evidenziano una forte crescita, mentre le emissioni di Pfc decrescono e quelle di Sf6 mostrano un incremento meno marcato di quello registrato negli anni precedenti.

Scarica i dati dell'Inventario nazionale delle emissioni di gas serra (serie storica 1990-2010)