Quinto conto energia, testo trasmesso alle Regioni
Entro un paio di settimane, i governatori e gli assessori competenti presenteranno gli eventuali emendamenti, che dovrebbero essere discussi nella Conferenza unificata del 10 maggio prossimo. Alcune Regioni, intanto, hanno già fatto sapere di non essere soddisfatte dei nuovi provvedimenti sulle rinnovabili
24 April, 2012
Il testo del Quinto conto energia è stato trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni, che nei prossimi giorni dovrà dare il suo parere. Nei giorni scorsi, il provvedimento era stato inviato anche all'Autorità per l'energia elettrica e il gas, a sua volta chiamata a dire la sua sul nuovo schema di incentivazione del fotovoltaico. Insieme al Quinto conto energia, le Regioni hanno ricevuto il testo del decreto che riformula anche le sovvenzioni statali per le altre fonti rinnovabili elettriche, dall'eolico all'idroelettrico.
Il parere della Conferenza, con l'indicazione di eventuali correttivi, è atteso entro l’8 maggio, e il testo sarà sottoposto agli assessori regionali competenti il giorno successivo. Tutto questo allo scopo di portare entrambi i decreti all'ordine del giorno della prossima Conferenza Unificata, in programma il 10 maggio prossimo.
Proprio al giudizio delle Regioni si sono appellate le associazioni del settore delle rinnovabili, contrarie non solo ai tagli previsti dai due provvedimenti, ma anche alle altre novità introdotte dai decreti, dai tetti semestrali per la potenza incentivabile al registro obbligatorio per gli impianti di potenza media. I commenti al Quinto conto energia e le proposte di modifica delle associazioni sono state inviate alla Conferenza proprio in questi giorni, a margine degli “Stati Generali delle rinnovabili e dell'efficienza energetica”, nella speranza che i governatori ne tengano conto.
Diverse amministrazioni regionali, a cominciare da Toscana ed Emilia Romagna, hanno in realtà fatto sapere di non essere entusiaste dei testi messi a punto dal governo, e soprattutto che avrebbero preferito essere consultate in fase di elaborazione dei provvedimenti. Del resto, in seguito alla recente approvazione del decreto sul burden sharing, che assegna alle singole Regioni degli obblighi da rispettare in materia di sviluppo delle rinnovabili, i governatori sono direttamente coinvolti nella sfida per la diversificazione del mix energetico nazionale. Quello che si annuncia potrebbe essere dunque un braccio di ferro piuttosto serrato tra Roma e i governi locali.