Quinto conto energia: per la Commissione Ambiente della Camera va modificato
L'VIII Commissione della Camera dei deputati chiede al governo di modificare il decreto sul fotovoltaico e il provvedimento sulle altre rinnovabili elettriche. Suggerita inoltre la stabilizzazione della detrazione fiscale del 55%, già annunciata dal ministro Clini
26 April, 2012
«Modificare i recenti schemi dei decreti interministeriali recanti la disciplina degli incentivi per l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili». La richiesta, per una volta, non arriva da una delle tante associazioni sul piede di guerra per il taglio degli incentivi, ma dalla Commissione Ambiente della Camera, che ha esaminato il Quinto conto energia e il decreto sulle rinnovabili elettriche elaborato dal governo.
Necessari dunque dei correttivi, non tanto perché lo chiedono gli operatori di settore, ma per riuscire a «garantire il conseguimento degli obiettivi di politica ambientale assunti in sede europea e di promuovere il rafforzamento e il consolidamento di una filiera industriale integrata delle rinnovabili».
Con questo nuovo schema di incentivi, sostiene la commissione, l'Italia rischia dunque di non riuscire a rispettare i propri impegni in materia di rinnovabili, efficienza energetica e riduzione delle emissioni di gas serra. Senza contare le possibili ripercussioni sul fronte economico e occupazionale.
Oltre ai decreti sulle rinnovabili, i deputati hanno esaminato anche gli altri aspetti della politica energetica del governo, a cominciare dalla detrazione fiscale del 55% per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici, per i quali è stata chiesta una proroga (già annunciata dal ministro Clini, ndr). La Commissione, inoltre, chiede di «estendere il sistema delle medesime agevolazioni fiscali anche agli interventi per la messa in sicurezza degli edifici dal rischio sismico».