Efficienza energetica degli edifici: Italia deferita alla Corte di giustizia Ue
La Commissione europea ha deciso di deferire il nostro Paese dinanzi alla Corte di giustizia Ue per inadempienze nell'applicazione della direttiva sull'efficienza energetica degli edifici. Le mancanze, in particolare, riguardano gli attestati di certificazione energetica e le ispezioni sugli impianti di condizionamento
26 April, 2012
L'Italia è stata deferita alla Corte di Giustizia europea in materia di efficienza energetica degli edifici. Gli immobili, spiega una nota della Commissione Ue, sono all'origine di circa il 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di Co2 nell'Unione europea. Per questo la normativa europea punta a ridurre in misura significativa il consumo energetico degli edifici, contribuendo alla lotta contro il riscaldamento climatico e a rafforzare la sicurezza energetica dell'Ue. «Importanti risparmi di energia possono consentire inoltre alle famiglie di ridurre drasticamente la spesa per questa voce - aggiunge Bruxelles - quindi fondamentale che gli Stati membri applichino integralmente la suddetta normativa».
Un impegno che l'Italia, evidentemente, non ha rispettato appieno. La Commissione ha infatti deciso di deferire il nostro Paese alla Corte di giustizia per non essersi pienamente conformata alla direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico nell'edilizia. «La normativa italiana infatti non è conforme alle disposizioni relative agli attestati di rendimento energetico - scrive l'Ue - Inoltre, le autorità italiane non hanno ancora comunicato le misure di attuazione relative alle ispezioni dei sistemi di condizionamento d'aria».
La direttiva, infatti, prevede che in fase di costruzione, compravendita o locazione di un edificio, l'attestato di certificazione energetica sia messo a disposizione del proprietario o che questi lo fornisca a sua volta al futuro acquirente o locatario. «Si tratta di un elemento essenziale in quanto permette di avere un quadro chiaro della qualità dell'edificio sotto il profilo del risparmio energetico e dei relativi costi, tali attestati e le relative ispezioni devono essere rispettivamente compilati ed eseguite da esperti qualificati e/o accreditati - aggiunge la Commissione - Attualmente, la direttiva italiana non prevede questo requisito per tutti gli edifici (nel caso dei contratti di affitto, la legge nazionale prevede che gli Ace siano obbligatori solo in caso di nuovi edifici, ndr) e comprende deroghe all'obbligo di certificazione da parte di un esperto che non sono previste nella direttiva (è possibile rilasciare un'autocertificazione, attestando che l'immobile ricade nella classe di efficienza peggiore, ndr)».
Per quanto riguarda i sistemi di condizionamento d'aria, più nel dettaglio, la direttiva prevede ispezioni periodiche che contemplino una valutazione dell'efficienza del sistema e del suo dimensionamento, corredata da raccomandazioni in merito ai possibili miglioramenti. «Le autorità italiane - conclude la nota - finora non hanno notificato alcuna misura attuativa di questa disposizione».