Roma, rifiuti: Monti Carnevale per il post-Malagrotta, ma è scontro tra Clini e gli enti locali
Nel Piano per Roma ci sono anche gli obiettivi di raccolta differenziata: 65% entro il 2014. Ma Comune, Provincia e Regione sono compatti sul fronte del no: dovranno pronunciarsi entro il 4 maggio. Se si raggiunge l'accordo, il ministero metterà 30 milioni da qui al 2014
27 April, 2012
Monti Carnevale. Finalmente il responso del ministro dell'Ambiente Corrado Clini sul sito che dovrà ospitare la discarica temporanea di Roma dopo la chiusura di Malagrotta è arrivato. Un luogo a poche centinaia di metri dall’Ottavo Colle, nel territorio molto inquinato della Valle Galeria. Sulla proposta, gli enti locali, che per ora appaiono contrari, dovranno esprimersi entro il 4 maggio.
Quasi scontata una nuova proroga per Malagrotta. «Ma chi pensa - avverte Clini - che, alla fine, tutto resti così com'è, con la discarica che continua a funzionare all'infinito, si sbaglia di grosso. Una nuova proroga e per pochi mesi è compatibile solo con l'avvio del nostro pacchetto di proposte». Il Piano per Roma, infatti, consegnato ieri a Comune, Provincia e Regione, prevede una serie di interventi.
Il Piano per Roma
I due obiettivi principali previsti dal Piano riguardano lo sviluppo di un sistema di raccolta differenziata che raggiunga il 35% dei rifiuti urbani entro la fine del 2012, il 50% entro il 2013 e il 65% entro il 2014 e il completamento degli impianti di TMB (trattamento meccanico-biologico) e per la valorizzazione energetica dei rifiuti. Misure per le quali il Ministero ha promesso 30 milioni di euro da qui al 2014, a condizione che si raggiunga l’accordo. «Si tratta di un pacchetto dal quale non si possono estrarre una parte piuttosto che l'altra. La nostra disponibilità è quella di lavorare con le istituzioni e naturalmente con le imprese per realizzare il piano e nell'ambito di questo impegno noi siamo pronti ad assicurare un finanziamento di 10 milioni all'anno per tre anni soprattutto per favorire e promuovere la raccolta differenziata», ha detto Clini. «Abbiamo detto alle istituzioni: questo è quello che noi vi offriamo, il nostro contributo, se volete che lavoriamo insieme ci assumiamo insieme tutte le responsabilità. Se, invece, a questo punto le amministrazioni ritengono di non poter condividere la nostra proposta noi la consegniamo e poi ognuno si assume le sue responsabilità».
Il no degli enti locali
Contro Monte Carnevale si erano espressi compatti il Campidoglio, la Provincia di Roma e la Regione Lazio. La prima reazione è stata quella del sindaco Gianni Alemanno: «Rispetto il lavoro del ministro, ma sono assolutamente contrario». Alemanno, giorni fa, aveva perfino annunciato che sarebbe sceso in piazza «con la fascia tricolore» per scongiurare questa ipotesi. Contraria anche la governatrice Renata Polverini: «È un'area assolutamente già troppo compromessa» aveva detto a più riprese, citando anche uno studio dell'Ispra che ne sanciva la contaminazione. Netto era stato anche il presidente della Provincia Nicola Zingaretti, che «si è sempre dichiarato contrario» all'ipotesi, e aveva anzi auspicato una «rivoluzione ecologica» per una zona dove già insistono, oltre a una discarica, anche una raffineria e un inceneritore farmaceutico. Il ministro, in ogni caso, ha spiegato che la valutazione «è avvenuta su caratteristiche geologiche e idrogeologiche che prescindono da considerazioni di carattere sociale e politico».
I comitati disapprovano la scelta
Disapprovazione totale della scelta di Clini arriva anche dal comitato Malagrotta: «Il sito di Monte Carnevale è completamente inadeguato, è piccolo ed insiste sempre nella stessa area della Valle Galeria ufficialmente riconosciuta come gravemente inquinata. Questa scelta indicherebbe un ossessivo accanimento nei confronti del nostro territorio già provato», dichiara il presidente Sergio Apollonio.
La Rete Zero Waste Lazio, dal canto suo, chiede che si ponga fine all'«indecente balletto sul “dove piazziamo la nuova discarica”» e che «prioritariamente si approvi e si illustri pubblicamente il Piano straordinario di raccolta differenziata per Roma». «Solo nel momento in cui questo Piano straordinario sarà sottoscritto ed illustrato alla cittadinanza di Roma e provincia - continua il portavoce Massimo Piras - si potrà considerare l’ipotesi di una “nuova discarica di servizio”, che oggi alla luce della carenza di impianti di selezione per il rifiuto tal quale e peggio della conclamata illegittimità del ciclo rifiuti a Roma, appare ai cittadini solo una nuova Malagrotta che nessuno di noi accetterà sul proprio territorio».
Gli altri siti
Accanto a Monte Carnevale, in una classifica di idoneità, c'è Pizzo del Prete, nel Comune di Fiumicino. Una vecchia conoscenza: è infatti (a differenza di Monte Carnevale, una new entry di Clini) uno dei famosi 7 siti indicati dalla Regione, che già in passato era stato individuato per ospitare la futura discarica definitiva, residuale e di dimensioni ridotte. Ma per approntare Castel Campanile (la zona nell'entroterra di Palidoro dove dovrebbe sorgere la discarica) serve del tempo. Lo ha confermato oggi anche il ministro, parlando della necessità di «infrastrutture importanti» da realizzare. E gli altri siti del carnet regionale? Il tavolo ministeriale li classificati dividendoli per fasce di idoneità. Se all'ultima fascia si trovano, senza sorprese, Osteriaccia e Castel Romano, e Monti dell'Ortaccio e Pian dell'Olmo subito dopo la coppia di vertice, si trovano molto in basso, in terza fascia, Quadro Alto (Riano) e Corcolle, vicino a Villa Adriana, cioè i siti indicati dal prefetto-commissario Giuseppe Pecoraro, che ha sempre difeso le sue scelte. E ora dovrà essere lui a pronunciarsi definitivamente, sulla base delle posizioni degli enti locali, sulla discarica del post-Malagrotta.