Fotovoltaico: il Quinto conto energia potrebbe dimezzare il giro d'affari
Secondo un'indagine AT Kearney, il nuovo sistema di incentivi per il fotovoltaico potrebbe ridurre del 505 il giro d'affari del settore. La ripresa potrebbe iniziare solo nel 2014, ma intanto la soluzione sembra essere il mercato estero
08 May, 2012
Il Quinto conto energia potrebbe causare un dimezzamento del giro d'affari nazionale del fotovoltaico. Lo rivela un'analisi realizzata da AT Kearney e pubblicata in anteprima dal Sole 24 Ore. Il nuovo taglio degli incentivi per il fotovoltaico potrebbe far calare il fatturato 2012 del settore fino ad 11 miliardi di euro, a fronte dei 21 del 2010. Un trend negativo che potrebbe protrarsi anche nel corso dell'anno successivo. Secondo la ricerca, i primi segnali di ripresa potrebbero arrivare nel 2014, quando il fotovoltaico raggiungerà la competitività industriale anche in assenza di incentivi statali.
«Esistono impianti residenziali con un prezzo medio sotto i 3mila euro al kW, Iva compresa, in Calabria, Sicilia e Sardegna che hanno già raggiunto la grid parity – ha dichiarato Vittorio Chiesa, direttore Energy & strategy group del Politecnico di Milano, in una intervista al Sole 24 Ore - Per le taglie di impianti tra 200 e 400 KW è probabile che il punto di equilibrio verrà raggiunto a fine 2014, quando verosimilmente non ci saranno più incentivi nuovi».
Fino ad allora, però, si prospettano tempi duri per le aziende italiane del fotovoltaico, alcune delle quali hanno già richiesto la cassa integrazione. Una risposta alla crisi, secondo Marco Andreassi, managing partner di At Kearney Italia, potrebbe venire dagli investimenti all'estero: «Cavalcare il consolidamento anche oltre i confini nazionali, e non subirlo, diventa ora un imperativo per sopravvivere, ricercando accordi con i leader mondiali per sinergie di scala e sourcing competitivo», ha dichiarato. Che l'unica soluzione sia davvero la fuga delle aziende verso il mercato estero?
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