Quinto conto energia, il 10 maggio la Conferenza. Le Regioni: «Troveremo una soluzione condivisa»
L'assessore all’Energia della Regione Piemonte è convinto che la conferenza Stato-Regioni riuscirà a mediare tra le diverse posizioni sul nuovo schema di incentivi per il fotovoltaico. Ottimismo è stato espresso anche dal ministro Clini. L'associazione EnergoClub, intanto, ha scritto ai governatori per chiedere delle modifiche
08 May, 2012
“Le Regioni auspicano una soluzione positiva per la discussione sugli incentivi per le energie rinnovabili”. Lo dice Massimo Giordano, assessore all’Energia della Regione Piemonte e coordinatore degli enti nella Conferenza Stato - Regioni che giovedì 10 maggio a Roma discuterà sul testo dei decreti proposti dal Governo Monti sulla materia. “Siamo convinti che il Governo - aggiunge Giordano - debba ascoltare ogni posizione, mediando ovviamente tra quelle esistenti, privilegiando la disponibilità al confronto che abbiamo espresso ad ogni incontro”.
Secondo l'assessore piemontese, il tema sul tavolo è di un’importanza vitale per il Paese, per le imprese che operano nel settore, per la qualità futura dell’ambiente che può garantire un adeguato sviluppo in termini di sostenibilità della produzione di energie rinnovabili. “La green economy è e sarà uno dei motori della crescita occupazionale – dice - ma deve essere adeguatamente ed incondizionatamente sostenuta da una efficace e puntuale politica industriale. In questo modo potremo far nascere una vera filiera economica di settore con indubbi vantaggi per la nostra economia, le imprese e i lavoratori impegnati nel comparto”.
L'intenzione di Giordano è quella di puntare alla “sburocratizzazione dell’accesso al registro degli impianti trovando un’equa soglia di ingresso”. Secondo l'assessore sarebbe inoltre opportuno reintrodurre la premialità che era prevista per la riqualificazione ambientale degli edifici pubblici, consistente nell’eliminazione dei tetti in amianto e la riconversione dei sistemi di produzione di energia in termini di rinnovabili. Una richiesta avanzata anche dall'Anci e da diverse associazioni del settore.
Una fiducia condivisa dal ministro dell'Ambiente Corrado Clini, convinto che si uscirà dalla Conferenza con un testo migliore. "Giovedì abbiamo appuntamento con le Regioni in conferenza unificata - ha dichiarato - Sono fiducioso nel senso che credo che le Regioni porteranno un contributo che consentirà di rendere più equilibrata la misura incentivante consentendo di assicurare lo sviluppo del settore delle rinnovabili in Italia".
In attesa dell'ultimo capitolo della vicenda infinita del Quinto conto energia, intanto, l'associazione EnergoClub onlus ha inviato una lettera (vedi allegato) proprio ai presidenti delle Regioni. Nella missiva, il presidente della onlus, Gianfranco Padovan, auspica che l'imminente Conferenza unificata “respinga il testo attuale e lo rinvii ad un tavolo tecnico che garantisca spazio adeguato alle proposte delle associazioni di categoria, finora escluse nella fase di stesura del decreto” e invita I destinatari a fare quanto in loro potere per “far sì che vengano recepite le obiezioni sollevate da EnergoClub e dal mondo delle organizzazioni che hanno a cuore la sostenibilità e il futuro del Paese”.
EnergoClub, in particolare, propone l’attuazione di alcune modifiche:
1) Entrata in vigore del decreto dopo il 1 novembre 2012 per salvaguardare i diritti acquisiti da quanti hanno già firmato il contratto ma non hanno ancora allacciato l’impianto alla rete.
2) Ripristinare il tetto di 7 miliardi di incentivi annui in luogo del 6,5 previsti dalla nuova soglia.
3) Tariffe come previste al 1° gennaio 2013 dal 4° conto energia: con gli incentivi proposti non basterebbero 20 anni per ripagare l'impianto.
4) Ripristino dell’incentivo per lo smaltimento dell’eternit, unico strumento normativo incentivante per rimediare a un problema ambientale-sanitario altrimenti senza soluzione.
5) Ripristino dell’incentivo per contestuali o successivi interventi di risparmio ed efficienza energetici, anche attraverso maggiorazioni tariffarie che sappiano creare sinergie con gli interventi di risparmio energetico e di efficienza.
6) Attivazione del Registro per impianti di taglia superiore ai 100 kWp in luogo della taglia minima di 12 kWp di potenza attualmente prevista per l’iscrizione: misura che comporta un appesantimento burocratico senza valore aggiunto.
Convinto che “nel breve periodo il fotovoltaico sarebbe in grado di stare sul mercato senza incentivi”, Padovan fa notare ai governatori anche che “se il Quinto conto energia venisse confermato sarebbe la fine di un settore per il quale sono stati effettuati investimenti per 150 miliardi di euro, con un danno nettamente superiore della quota in bolletta che va a sostegno delle rinnovabili”. Su questa, ultimamente, si sono fatte considerazioni piuttosto contrastanti ma Padovan non ha dubbi, in merito: “La tutela di famiglie e imprese dall’aumento del costo della bolletta è addotta come pretesto non credibile, soprattutto alla luce del fatto che l’aumento dei carburanti non sembra destare la stessa preoccupazione nella nostra classe dirigente e, ancor più, che la riduzione dei costi del kWh, che va a vantaggio delle stesse famiglie e imprese, è una conseguenza e un effetto degli incentivi stessi”.