Quinto conto energia: tutto rinviato
Le Regioni e le Province autonome hanno deciso di rinviare l'esame definitivo sul testo del Quinto conto energia e del decreto sulle altre rinnovabili elettriche. Nel giorni scorsi c'era stato un primo confronto col Governo, con alcune proposte di modifica da parte dei governatori
14 May, 2012
Ci vuole altro tempo per giungere a un accordo col Governo sul testo del Quinto conto energia per gli incentivi al fotovoltaico. È quello che ha deciso la commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, che dopo un primo esame del provvedimento e alcune richieste di correttivi, ha preferito rinviare il parere definitivo. «I nostri enti sono convinti che la strada migliore sia quella avviare una mediazione – ha commentato Massimo Giordano, assessore allo Sviluppo economico e all'Energia della Regione Piemonte, coordinatore della Commissione - che porti ad una posizione che sia il più possibile condivisa tra gli Enti locali».
Una posizione che dovrà poi giungere a un compromesso con il Governo centrale. A far propendere per un rinvio è stata la certezza che gli incentivi per il fotovoltaico siano un elemento di grande rilievo dal punto di vista ambientale ma anche economico e occupazionale. «La materia assume un'importanza basilare – ha aggiunto Giordano - non solo alla luce della produzione di energia da fonti rinnovabili e del conseguimento degli obiettivi europei di riduzione dei fattori di dipendenza dai combustibili fossili, ma anche rispetto alle tematiche ambientali e a quelle agricole, per un minore impatto ed uso di risorse».
Da qui la decisione di dedicare al Quinto conto energia e al decreto sulle altre rinnovabili elettriche un esame più attento. Le prime proposte di modifica presentate in Conferenza Stato-Regioni includevano il rinvio dell'entrata in vigore del provvedimento e la reintroduzione dei bonus per la rimozione dell'amianto e i pannelli made in Europe, anche se solo a partire da una certa soglia di potenza. È possibile però che al termine dell'esame conclusivo le Regioni e le Province autonome chiedano anche di innalzare il tetto economico per gli incentivi e di escludere dagli impianti soggetti all'iscrizione al Registro quelli di potenza inferiore a 20 kW, quelli, di qualsiasi potenza, installati da Enti pubblici, gli impianti con caratteristiche innovative e quelli a concentrazione.