Solare termico, Assolterm: «Nelle aree urbane è ancora un rebus»
L'associazione sottolinea i problemi che ancora sussistono per lo sviluppo del solare termico nelle aree cittadine, soprattutto in quelle sottoposte a vincolo. Per prima cosa, chiede Assolterm, i ministeri competenti dovrebbero uniformare le proprie direttive
14 May, 2012
Conciliare gli obblighi di legge con gli obiettivi di sviluppo del solare termico? Una sfida tutt'altro che chiusa quella della possibile sintesi tra le restrizioni autorizzative imposte nelle aree urbane e la necessità di sviluppo del solare termico. Un tema su cui si è tornato a dibattere nel corso del Convegno "Solare termico e fotovoltaico nelle aree urbane" - che si è svolto nella giornata conclusiva di Solarexpo 2012 a Verona - a cui ha preso parte il segretario generale di Assolterm, Valeria Verga. Un'occasione per fare il punto sul ruolo strategico delle amministrazioni locali, sul quadro normativo, ma anche sulle restrizioni alle autorizzazioni nelle aree vincolate. Nel suo intervento il Segretario Generale di Assolterm ha ribadito l'importanza di avere un quadro legislativo facilitante e omogeneo per poter permettere un pieno sviluppo del solare termico anche nei contesti locali. Un contesto normativo che dovrebbe far leva anche su una maggiore semplificazione amministrativa a partire da una più efficace integrazione tra le politiche territoriali: promozione delle rinnovabili, salvaguardia del territorio, la tutela dei beni culturali e decarbonizzazione delle attività economiche.
«Il raggiungimento degli obiettivi al 2020 per il solare termico è strettamente connesso, adesso più che mai, al contesto legislativo - ha spiegato Valeria Verga -. Abbiamo bisogno di un quadro normativo "facilitante" che permetta a una tecnologia semplice ed economica, com'è quella del solare termico, di contribuire, a costi contenuti, al risparmio energetico delle famiglie, all'autonomia energetica di questo paese e al raggiungimento degli obiettivi al 2020».
Una necessità importante anche alla luce dell'andamento generale del mercato che, secondo le prime stime, nel 2011 ha fatto registrare una flessione compresa tra il 10 e il 20% rispetto all'anno precedente. Ombre che, però, non possono nascondere le enormi potenzialità di sviluppo del comparto. Tra le priorità rintracciate dal segretario generale di Assolterm anche quella di rendere più snello, per l'utente finale, l'iter autorizzativo necessario all'istallazione di un impianto. «Complicare la vita in modo estenuante a chi vuole installare un impianto solare termico sul proprio tetto è il modo migliore per fermare la diffusione di queste tecnologie» ha ricordato Valeria Verga. Proprio il nodo delle autorizzazioni rimane, ancora oggi, il più difficile da sciogliere. Se per i piccoli impianti nelle aree non vincolate il quadro è abbastanza chiaro - dal momento che molte attività sono giudicate di "edilizia libera" e quindi richiedono solo una comunicazione preventiva al Comune - ben più complessa è la situazione per le aree vincolate. Aree in cui le Sovraintendenze non forniscono ancora criteri standard per l'integrazione degli impianti, decidendo caso per caso.
«È ora che i ministeri dei Beni Culturali e dell'Ambiente, su un territorio per la maggior parte vincolato, parlino tra loro per integrare le rispettive politiche e definire obiettivi e criteri che permettano certezze di tempi, costi e risultati anche a livello locale. Quello che i ministeri competenti non riescono a fare - ha poi aggiunto Valeria Verga, citando alcune recenti sentenze del Tar - finisce per essere "risolto" dai tribunali amministrativi attraverso le loro sentenze. Ma sappiamo bene che questo non è e non può essere il modo più efficiente e sostenibile di procedere».