Porta a porta in centro impraticabile? Botta e risposta Amiat-Provincia
Dopo le dichiarazioni dell'amministratore delegato Amiat, Maurizio Magnabosco, sulle difficoltà di attuare una differenziata spinta in centro, interviene l'assessore all'Ambiente della Provincia, Roberto Ronco: "Il porta a porta anche nelle aree densamente popolate". La precisazione di Amiat: "Proseguiremo con il porta a porta"
16 May, 2012
L'assessore all'Ambiente della Provincia di Torino, Roberto Ronco, interviene dopo le dichiarazioni di Maurizio Magnabosco, amministratore delegato di Amiat, sull'attuabilità di un sistema di raccolta porta a porta nel centro storico di Torino.
Secondo l'ad Amiat, come riportato il 15 maggio dal quotidiano Repubblica, le difficoltà per estendere il porta a porta in centro non sono solamente di carattere economico. Per Magnabosco in molte aree con vie strette oppure in aree di pregio è «molto complicato mettere caroselli di cassonetti per tutti i tipi di rifiuto che dobbiamo raccogliere». «Dipende dalla conformazione del centro - ha dichiarato ancora Magnabosco - prendiamo Genova, impossibile fare un porta a porta in centro».
Il giorno dopo è arrivata la replica di Ronco: “Mi stupisce che Amiat, e non la Città di Torino, che sola avrebbe titolo politico per porre la questione, dichiari che esistono zone che mai saranno accompagnate a una differenziazione spinta dei rifiuti prodotti”.
“La Provincia di Torino - ha proseguito Ronco - ha sempre agito, con le sue azioni politico-amministrative e il relativo supporto finanziario, per agevolare i suoi territori a raggiungere i risultati prescritti dalla legge, vale a dire, nello specifico, il 65% di differenziata entro il 31 dicembre 2012: 5 milioni di euro spesi in 5 anni, tra cui le risorse per estendere il porta a porta dal 2013 alla Crocetta”.
"Chiarendo che qualunque strategia di area vasta passa attraverso il raggiungimento dei risultati di Torino, si legge ancora nella nota di Palazzo Cisterna, e che tutti i cittadini della provincia hanno diritto di beneficiare delle forme più efficaci di differenziazione dei rifiuti, l’assessore ha spiegato che “oggi esistono metodi applicati in realtà urbane complesse, dalla nostra Novara alla sempre citata Berlino, che dimostrano che la raccolta differenziata spinta in aree densamente popolate è senz’altro fattibile”.
“All’interno del sistema pubblico delle aziende e dei consorzi - ha concluso Ronco - abbiamo le professionalità in grado di lavorare in questo senso e la Provincia di Torino le mette e le metterà a disposizione in un’ottica di sinergia”.
Dopo le dichiarazioni di Ronco, venerdì 18 maggio il quotidiano La Stampa ha riportato una precisazione di Amiat: L’azienda precisa che l’amministratore delegato Maurizio Magnabosco non ha mai dichiarato che «esistono zone che mai saranno accompagnate a una differenziazione spinta dei rifiuti prodotti». Al contrario, ha ribadito l’esigenza di «proseguire sulla strada del porta a porta. La particolare conformazione del territorio cittadino impone nel centro storico differenti modalità di organizzazione rispetto a quelle fino ad oggi usate».
Rifiuti differenziati? Non in centro - da La Repubblica Torino del 15.05.2012