Spostamenti senza motore, Isfort: "In calo costante quelli a piedi, battuta d’arresto per la bici dal 2007"
Incrociando i nuovi dati di Isfort sugli spostamenti in bicicletta e il Rapporto sulla Mobilità di febbraio abbiamo potuto verificare quanto affermava il Direttore dell’Istituto, Carlo Carminucci: a pesare sulla flessione della mobilità dolce sono stati soprattutto gli spostamenti a piedi. Male anche la bici, a partire dal 2007
17 May, 2012
Il botta e risposta fra Eco dalle Città e l’Isfort sul calo degli spostamenti a piedi e in bicicletta si era concluso così: negli ultimi 10 anni a calare – secondo il Direttore dell’Istituto – sarebbero stati soprattutto gli spostamenti a piedi, e non tanto quelli in bici. Il calo era consistente. Se nel 2001 la mobilità dolce, e cioè la somma degli spostamenti a piedi e in bicicletta, rappresentava il 26,9% degli spostamenti totali, nel 2011 la quota era scesa ad appena il 18,8%. (Nb: l’indagine non separava le due voci).
Il nuovo rapporto diffuso dall’Isfort (Fermata n.15) invece contiene le tendenze percentuali degli spostamenti in bicicletta dal 2004 ad oggi, e ci permette quindi di fare una verifica incrociata. E’ vero o no che se gli spostamenti senza motore sono diminuti “la colpa è dei piedi”?
Vediamo: nel 2004 la quota modale della mobilità dolce era il 26% (significa che, fatto 100 il totale degli spostamenti, 26 avvenivano in bici o a piedi). Incrociando i dati con il nuovo dossier vediamo che di questi 26 punti percentuali 24 erano spostamenti a piedi e soltanto 2 in bicicletta! Due anni dopo (2006) la quota modale della mobilità dolce era scesa a 22%. Ma mentre gli spostamenti a piedi perdevano addirittura 6 punti (dal 24 al 18%) la bici cresceva di due, arrivando al 4%. Dal 2007 in avanti purtroppo la tendenza si è inverita, e l’anno scorso (2011) la quota scendeva di nuovo a 3,3%. Nuovo calo drastico anche per i piedi, scesi al 15,5%.
Confrontando le tendenze si può affermare che gli spostamenti a piedi siano stati in calo costante dal 2004 ad oggi, arrivando a perdere il 35,4%. Per le biciclette il dato cambia molto a seconda dell’anno che scegliamo per il confronto: rispetto al 2004 la tendenza è assolutamente positiva, addirittura +65% (da 2 a 3,3%). Se però facciamo il confronto con il 2006, l’anno migliore, in cui le due ruote hanno toccato i 4 punti percentuali nello split modale, allora il calo c’è stato: del 17,5%.
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