Dati ISFORT: ma davvero l’uso della bicicletta in Italia sta calando?La FIAB non ci crede "Il colpo d’occhio dice il contrario”
Giro di opinioni fra gli esperti : è vero che l’uso della bicicletta sta calando dal 2007 in Italia, come dice l’Istituto Isfort ? Il Presidente FIAB Antonio Dalla Venezia“Quindicimila interviste non è un campione sufficiente per inquadrare l’Italia: il risultato non è attendibile, e i nostri rilevamenti dicono il contrario”
18 May, 2012
“Quindicimila interviste non sono abbastanza per stabilire davvero una tendenza – commenta al telefono Antonio Dalla Venezia, Presidente di FIAB – significa avere un campione di poche centinaia di persone nelle garndi città; mi chiedo che valore possa avere. Non dico che il dossier sia fatto male, ma il problema è a monte: non si può ottenere risultati significativi su scala nazionale se non si intervistano almeno 120.000 persone”.
Il nuovo rapporto ISFORT (Gli italiani e la bicicletta) fa discutere, come già accadde per il Rapporto sulla Mobilità uscito a febbraio. Si può davvero individuare una tendenza reale su tutta Italia basandosi su un sondaggio telefonico eseguito su un campione di 15.000 intervistati? “Che il rapporto vada messo in discussione si capisce anche solo leggendo le tendenze regionali. Secondo l’Isfort in Trentino Alto Adige nel 2011 quasi il 60% della popolazione non è mai (mai!) andato in bicicletta, neanche una volta, nei giorni feriali. Ma come è possibile, in una delle Regioni italiane in cui le due ruote sono più diffuse?”.
Come abbiamo visto, secondo il rapporto la tendenza in tutta Italia ha invertito il segno nel 2007. Se nei tre anni precedenti infatti la percentuale degli spostamenti in bici era passata dal 2 al 4%, a partire dal 2007 ha cominciato a calare, fino all’attuale 3,3%. C’è un motivo per questo strano spartiacque? “Anche questo è un elemento molto strano – continua Dalla Venezia – perché non mi risulta che negli anni 2004-2006 siano state messe in campo particolari politiche pro-bici, poi abbandonate negli anni successivi. Oltretutto mi pare che anche la differenziazione fra medi e grandi centri urbani contraddica la precedente versione fornita da Isfort. Si era detto che le due ruote erano in calo nelle grandi città ma stavano invece prendendo sempre più piede nei centri di media grandezza: eppure secondo questa nuova analisi è esattamente il contrario”. Le città con più di 250.000 abitanti sarebbero infatti le uniche in cui la percentuale di utenti abituali della bici è aumentata, per quanto solo lievemente: dal 6,4% del 2007 al 6,6%.
Un altro dato ci ha colpiti: mentre molte Regioni del Nord, tradizionalmente ciclofile, negli ultimi quattro anni avrebbero perso parecchi ciclisti abituali, le Regioni del Centro Sud guadagnano terreno: la Basilicata passa dal 2,5 a 3,5%; l’Abruzzo dal 10,3 al 10,9; le Marche dall’11,2 all’11,5; l’Umbria dal 7,4 all’8,9%. Bene anche la Sardegna, che dal 5,9 sale al 6,4%. Calo brusco invece per l’Emilia Romagna (dal 31,7 al 26,4%), il Friuli (dal 24,5 al 20,9%) la Lombardia (dal 19,4 al 17,3%), il Piemonte (dal 15,3 al 13,8%) e la Toscana (dal 18,2 al 13,3%). “A calare sarebbero proprio le Regioni in cui le amministrazioni hanno fatto di più per la mobilità dolce? C’è qualcosa che non va...” conclude Dalla Venezia.
Stupore condiviso anche dall’ex Presidente FIAB Eugenio Galli: “Io conosco bene la realtà di Milano, e anche solo a colpo d’occhio mi sembra sia vero il contrario: di biciclette in fila ai semafori ce ne sono molte di più, come testimoniano anche i censimenti di Ciclobby. E’ vero che purtroppo su scala nazionale è mancato un serio impegno condiviso per promuovere la mobilità sostenibile, e le scelte non fatte dalle amministrazioni si fanno sentire. I ciclisti ci sono, quello che manca è l’attenzione della politica”.
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1 commenti
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