Massafra (Taranto). L’inceneritore raddoppia, nonostante lo stop regionale
Arpa Puglia esprime parere contrario alla realizzazione della seconda linea dell'inceneritore con recupero di energia di Massafra. Secondo Marescotti (Peacelink) l'inceneritore ricade in Zps, Zona di protezione speciale a poca distanza dal centro abitato. Lagazzettadelmezzogiorno.it del 20 maggio 2012 - Antonello Piccolo
21 May, 2012
Pareri tecnici quasi tutti favorevoli, al progetto di realizzazione della seconda linea del termovalorizzatore di Massafra. All’indomani della sospensione della conferenza dei servizi (si ritornerà a discutere il prossimo 1° giugno), tenutasi in Provincia, Alessandro Marescotti dell’associazione ambientalista Pacelink, plaude all’azione di Arpa Puglia che, rispetto agli altri enti, ha espresso parere contrario, tecnicamente motivato.
«Al centro delle seduta - commenta Alessandro Marescotti - c’era la Valutazione di impatto ambientale dell’inceneritore che raddoppia in un’area protetta e a poca distanza dal centro abitato. Il Comune di Massafra ha espresso parere favorevole, come pure la Provincia e la stessa Asl che dovrebbe valutare l’impatto sanitario in un’area dichiarata ad alto rischio di crisi ambientale». In questo contesto Marescotti evidenzia la mancanza di rappresentanti della Regione Puglia.
«Eppure doveva essere proprio la Regione - prosegue Marescotti - a far osservare che qualcosa non funziona in questo progetto di raddoppio. Infatti, ai sensi del regolamento regionale del 18 luglio 2008, n.15 (riguarda la gestione delle Zone di protezione speciale (Zps) che formano la Rete Natura 2000 in Puglia), al punto “m” si dice che è vietato “realizzare nuove discariche o nuovi impianti di trattamento e smaltimento di fanghi e rifiuti, nonché ampliare quelli esistenti” e quindi quest’ampliamento nondovrebbe essere possibile». Secondo l’esponente di Pacelink c’è poca attenzione nei confronti del territorio, «considerato - spiega - molle come il burro, dove tutti affondano facilmente la lama dell’inquinamento nel territorio. Chiediamo che venga convocata un’altra seduta della conferenza dei servizi aperta alle associazioni e nella quale poter valutare con maggiore attenzione - conclude Marescotti - il parere negativo dell’Arpa e le osservazioni del movimento ambientalista a livello provinciale».
In casa Appia Energy permane un clima di serenità e le affermazioni di Marescotti - secondo quanto dichiara l’mministratore di Appia Energy, Antonio Albanese - non possono in alcun modo condizionare l’opinione pubblica. «Marescotti - dice Albanese - probabilmente ignora che il regolamento regionale di cui parla è stato più volte cassato dal Tar e dal Consiglio di Stato. Entrambe le istituzioni hanno affermato che nelle zone Sic e Zps si possono realizzare impianti industriali. Che l’impianto sia a 3 kmdal centro abitato probabilmente significa che non inquina. Basti girare per tutta Europa, gli impianti simili al nostro sono localizzati nei centri abitati. Alcuni esempi Monaco, Amburgo, Parigi e Vienna Spittelau dove l’impianto è stato costruito a meno di 2 km dallo stesso ospedale a cui cede energia e vapore.
Il parere interlocutorio dell’Arpa - continua Albanese - è incardinato sulla mancanza dello studio di impatto sanitario. Ad ogni buon conto - conclude Albanese - nella prossima conferenza dei servizi produrremo le integrazioni richieste dall’Arpa». Intanto, la segreteria e il gruppo consiliare del Pd chiedono ufficialmente al sindaco la convocazione urgente del Consiglio comunale monotematico.
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