“Non nascondiamocelo: la bicicletta non ha fatto il salto che attendevamo”. Intervista al Direttore Isfort Carminucci
“Le obiezioni fatte al nostro ultimo rapporto sono corrette: è evidente che la bicicletta non possa imporsi come mezzo di trasporto extraurbano, però nemmeno in città il mezzo è decollato come speravamo, e ancor meno al Sud” Il Direttore di Isfort Carlo Carminucci risponde alle contestazioni all'ultimo dossier pubblicato dall'Istituto, "Gli italiani e la bicicletta"
22 May, 2012
Che il nuovo rapporto sugli italiani e la bicicletta sarebbe stato contestato, il Direttore dell’Isfort Carlo Carminucci lo sapeva benissimo. L’ha fatto uscire apposta. “Ultimamente parlare di mobilità sostenibile è molto di moda – ci spiega - I media hanno dedicato un’attenzione eccezionale alla bicicletta, amplificata da iniziative come #salvaiciclisti. Tutto bene, sono cose importantissime e vanno sostenute: ma non perdiamo di vista la realtà. La bicicletta non ha ancora fatto quel salto che ci si attendeva”.
Lasciando da parte le tendenze, le percentuali restano comunque basse: appena il 3,3% degli spostamenti totali, e il risultato più alto toccato negli ultimi dici anni non superava comunque il 4%. Tutta colpa del metodo scelto, che considera l’intero territorio nazionale e non solo le città? (NB: Il Direttore ha chiarito che i sondaggi su cui si basa il dossier sono gli stessi del Rapporto sulla mobilità di febbraio, e dunque del 2011). “Le obiezioni fatte sono corrette: è chiaro che la bicicletta non potrà mai imporsi come mezzo di trasporto extraurbano, però non è che se ci limitiamo alle città la musica sia tanto diversa, purtroppo. Certo, ci sono discrepanze notevoli fra il Nord, in particolare il Nord Est, e il Centro Sud, ma la media nazionale in ambito urbano resta attorno al 5%, come diremo al Convegno di ASSTRA “Controvento”, a Desenzano del Garda. La politica deve fare di più, sia con gli interventi strutturali (piste ciclabili in primis) che con le campagne di sensibilizzazione”.
Di iniziative per la mobilità sostenibile però ce ne sono state parecchie, in particolare nelle Regioni nel Nord. E allora perché la percentuale di utenti abituali cala proprio lì, mentre nel Centro Sud il dato – per quanto scarso – è in aumento? “Il problema è che quando parliamo di percentuali così basse, come quelle che purtroppo ancora abbiamo registrato nelle regioni del Sud e in parte nel Centro, le oscillazioni di segno sono meno significative. Bisognerebbe indagare la serie storica. La cosa più significativa purtroppo resta, a mio parere, che questi numeri siano ancora così scarsi”. Un altro “giallo” del nuovo dossier riguarda la diffusione delle due ruote in relazione alla dimensione dei centri abitati. Negli ultimi mesi ci siamo sentiti spesso ripetere (anche dallo stesso ISFORT) che le città più a misura di bicicletta erano quelle di media dimensione, in cui infatti l’utilizzo era in crescita, ma il report dice l’esatto contrario. L’unico valore in crescita è quello del numero di ciclisti abituali nelle grandi città, quelle sopra i 250.000 abitanti.
“In realtà non è proprio così: il numero dei ciclisti non era il parametro più indicato per fotografare la situazione in relazione alla dimensione dei centri abitati. Vi anticipo un altro dato che presenteremo a Controvento, e che si riferisce invece alla quota modale. Sul totale degli spostamenti, nelle piccole città sotto i 100.000 abitanti, la percentuale di quelli avvenuti in bicicletta è scesa fra 2010 e 2011 dal 6 al 5,1%. In quelle grandi, sopra i 250.000 abitanti è calata dal 2,3 al 2,1%, mentre in quelle di media dimensione (fra i 100.000 e i 250.000 abitanti) è salita, dal 7,9 all’8,4%. Un buon risultato, ma non mi pare che nemmeno qui si possa parlare di decollo. E pensare che la riscoperta della bici qualche anno fa era stata valutata poco sotto l’elezione di Obama come evento green dell’anno... non voglio demolire nulla, ci sono molti segnali positivi. Però non si può nascondere la realtà, no?”.
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