Ampliamenti edilizi, i commenti
L'ex presidente della Commissione Parlamentare Ambiente Realacci, l'assessore regionale all'Ambiente Zaratti e il presidente di Legambiente Lazio Parlati commentano il decreto legge in discussione
06 April, 2009
Nel corso di un recente convegno sul tema “città ed energia” abbiamo raccolto il punto di vista di Filiberto Zaratti, assessore all'Ambiente e alla cooperazione tra i popoli della Regione Lazio, di Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, sul decreto legge sugli aumenti di cubatura delle abitazioni, e di Ermete Realacci (intervistato al convegno "Rifiuti made in Itally") , parlamentare ed ex presidente della Commissione Parlamentare Ambiente
Zaratti:
«È chiaro che bisognerà attendere il testo del decreto per verificare il rispetto dell'accordo con le Regioni, ma sicuramente si può già segnalare la presenza di un elemento centrale e molto forte, e cioè che le ristrutturazioni e le nuove edificazioni devono essere legate ad interventi di risparmio energetico. Questo è di per sé un aspetto
potenzialmente interessante».
Parlati:
«Degli interventi per il settore edilizio sono sicuramente necessari - a Roma, per esempio, un terzo delle costruzioni ha più di 40 anni e nel mese di febbraio 2009 le ore di cassa integrazione nell'edilizia sono aumentate drasticamente - ma la risposta non può essere nuovo cemento. Serve piuttosto una “scossa” all'intero settore, puntando sulle nuove tecnologie
e sull'introduzione di precisi criteri di sostenibilità. Partendo dal Lazio, dove va approvato al più presto il regolamento della legge regionale 6/2008 in materia di bioedilizia».
Realacci:
«La prima versione del decreto legge sugli ampliamenti edilizi era semplicemente ridicola. Consentire l'aumento di cubatura del 35%, anche eventualmente cambiando la destinazione d'uso, di edifici abbattuti e ricostruiti solo a fronte della “introduzione di misure di bioedilizia o dell'uso di fonti energetiche rinnovabili o di risparmio idrico” altro non era che una provocazione. Nel testo non c'era alcuna indicazione precisa, ma solo la possibilità di innalzare le cubature in deroga agli strumenti di pianificazione. Ora aspettiamo il nuovo testo».