Roma: quando il riscatto passa dal riciclo
Consorzio Nazionale Acciaio e Rebibbia Recicla insieme per il recupero degli imballaggi d’acciaio. Il progetto è realizzato con l'ausilio di uno speciale impianto di selezione e cernita installato all’interno del penitenziario romano
24 May, 2012
Quando il riciclo indossa i panni del sociale. Il Consorzio Nazionale Acciaio ha promosso una convenzione finalizzata al recupero ed al riciclo gli imballaggi in acciaio (ovvero barattoli, lattine, bombolette, tappi corona, fusti e scatolette), con la cooperativa sociale “Rebibbia Recicla”, realtà che opera all’interno della casa circondariale della Capitale per conto del Consorzio Rolando Innocenti, azienda specializzata nel settore della raccolta, trasporto e recupero di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, nel bacino Est della regione Lazio.
Grazie a uno speciale impianto di selezione e cernita installato all’interno del penitenziario romano, i dipendenti della cooperativa - formata da un gruppo di undici detenuti coordinati da un tecnico esterno - si occupano di separare manualmente gli imballaggi in acciaio, alluminio e plastica, estraendoli dal materiale multileggero raccolto da più Comuni della provincia di Roma e quindi trasferito nella struttura.
Tra i rifiuti trattati figurano anche quelli prodotti direttamente nella casa circondariale: scatole, scatolette, contenitori. Imballaggi cosiddetti a “chilometro zero”. Che non escono, cioè, dal carcere. Ma restano lì dove sono stati prodotti. Messi in riserva e quindi selezionati. Una volta recuperato, l’acciaio viene assemblato, pressato e inviato in acciaieria dove viene fuso e riconsegnato a nuova vita.
Il Consorzio Nazionale Acciaio riconosce un contributo alla cooperativa “Rebibbia Recicla” ed alla Innocenti Srl per il tipo di lavoro svolto ed il quantitativo di imballaggi raccolto.
L’esperimento nel carcere di Rebibbia prosegue con lusinghieri successi - anche grazie alla convenzione stipulata di recente con il Consorzio Nazionale Acciaio - non solo in ambito ambientale, ma anche in ottica sociale ai fini del reinserimento occupazionale dei detenuti. Così facendo, infatti, il lavoro sbarca direttamente all’interno di un penitenziario come quello di Rebibbia. E’ qui che i lavoratori vengono assunti e possono svolgere la propria attività percependo un regolare stipendio, ma soprattutto acquisendo una formazione sul campo che poi possono spendere sul mercato del lavoro una volta finita di scontare la pena.
“I contenitori in acciaio recuperati all’interno della casa circondariale della Capitale - spiega Federico Fusari, direttore del Consorzio Acciaio - vanno, così, ad aggiungersi all’enorme mole di imballaggi strappati alle discariche e avviati al riciclo grazie all’azione del Consorzio”. “Nel corso del 2011, per capirci - continua Fusari - sono state immesse sul mercato nazionale 465.402 tonnellate di imballaggi in acciaio, di cui 352.648 (75,8%) sono state avviate al riciclo. Un ottimo risultato che il Consorzio Acciaio ha conseguito grazie all’attività dei comuni italiani - ad oggi 5.233 (il 65% del totale) - coinvolti nella raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio”.