Milano, acqua del rubinetto gratis in bar e ristoranti. FIEPET: “Lasciare agli esercenti la possibilità di scelta”
Dopo la delibera del Consiglio di Zona 3 per rendere gratuita l'acqua in tutti i locali pubblici di Milano, Eco dalle Città ha intervistato Esmeralda Giampaoli, presidente FIEPET Confesercenti - Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici
Una delibera del Consiglio di Zona 3 di Milano chiede al Sindaco di Milano Giuliano Pisapia di obbligare tutti i locali pubblici a fornire acqua del rubinetto gratis ai cittadini. Qual è il suo punto di vista?
Da un punto di vista di cortesia, spesso, se viene chiesto un bicchiere d'acqua del rubinetto questo non viene negato. Rendere questo obbligatorio e gratuito non lo trovo giustificato.
Non è il valore del singolo bicchiere d'acqua. Ci sono comunque da tenere in considerazione dei costi: dalla bollette dell'acqua, alla necessità che qualcuno la somministri e che lavi poi il bicchiere.
Se preso unitariamente il costo è irrisorio, se invece lo moltiplichiamo con numeri importanti questo diventa un costo esponenziale: se in esercizio situato in un posto di passaggio i passanti entrassero e chiedessero un bicchiere d'acqua avrei bisogno di una persona impegnata a servire acqua del rubinetto.
Questa proposta ricorda la richiesta di mettere a disposizione gratuitamente tutti i servizi igienici dei locali. Venne poi stabilito che questi sono ad uso esclusivo dei clienti e non dei passanti.
La proposta punta anche ridurre i rifiuti generati dall'utilizzo delle bottiglie di plastica usa e getta...
Mi sembra un principio giustissimo. Incentiverei allora l'utilizzo di acqua naturizzata oppure delle bottiglie d'acqua di vetro con vuoto a rendere. Si tratta di pratiche che anche la nostra associazione ha incentivato, ad esempio in Emilia Romagna ed in Trentino Alto Adige, dove sono state messe in campo azioni per la sostenibilità della ristorazione e la riduzione dei rifiuti in particolare quelli plastici.
Siamo quindi i primi attenti alle buone pratiche dal punto di vista ambientale. Queste però vanno declinate in maniera intelligente e con un occhio ai regolamenti: in alcuni casi, per esempio, non è permesso l'asporto di bevande in contenitori di vetro e di conseguenza vengono utilizzati recipienti di plastica.
In alcuni Paesi stranieri, come ad esempio gli Stati Uniti, entrando in un bar o in un ristorante, prima ancora di prendere le ordinazioni, ti porgono un bicchiere di acqua dal rubinetto. Perché questo in Italia non accade?
All'estero ci sono culture e tradizioni diverse dalle nostre e anche regole e metodi di somministrazione diversi. C'è da tenere in considerazione, inoltre, un altro elemento: la potabilità dell'acqua è garantita fino al punto di allacciamento, spetterebbe poi all'esercente effettuare dei campionamenti.
Se vogliamo che la somministrazione dell'acqua del rubinetto diventi una buona pratica dovremmo lasciare agli esercenti la possibilità di scegliere se somministrare acqua del rubinetto oppure utilizzare altre modalità.
NdR. In riferimento all'articolo 187 del TULPS citato in una precedente intervista di Eco dalle Città ne riportiamo per conoscenza il testo:
R.D. 6-5-1940 n. 635
Approvazione del regolamento per l'esecuzione del testo unico 18 giugno
1931, n. 773 delle leggi di pubblica sicurezza.
Art. 187 Salvo quanto dispongono gli artt. 689 e 691 del codice penale, gli esercenti non possono senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo.
Leggi anche:
Milano, la battaglia del bicchier d’acqua. "Gratis e obbligatorio in bar e ristoranti" - da La Repubblica Milano.it del 24.05.2012
I bagni dei locali sono (solo) per i clienti - da Il Corriere Fiorentino.it del 24.05.2010
7 commenti
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28.02.2014 14:02
in ufficio non sai<a href="http://boxlvzooyk.com"> qnutae</a> bottigliette di plastica consumiamo..almeno un migliaio a settimananon sono ancora riuscita a convincere i mei 250 colleghi a passare all'acqua del rubinetto, nel frattempo ho fatto richiesta all'AMA di avere le campane per la raccolta differenziata in azienda o appena fuori, ma sono quasi tre mese che sollecito e non si e8 vista ancora la luce (una risposta) e intanto la plastica si butta...