Bollette alle stelle? In un dossier la verità di Legambiente: non è colpa delle rinnovabili
L'associazione ambientalista ha pubblicato un dossier sugli aumenti delle bollette energetiche e il peso degli incentivi alle rinnovabili. La colpa del caro bolletta, secondo Legambiente, è soprattutto da ricercarsi nella dipendenza dell'Italia dalle importazioni di combustibili fossili. Il testo del dossier
28 May, 2012
La bolletta dell'energia elettrica aumenta di continuo, ma la colpa non è delle rinnovabili. Ne è convinta Legambiente, che ha appena pubblicato un dossier dal titolo “La verità sulle bollette elettriche - 10 anni di aumenti per le famiglie italiane a causa della dipendenza dalle fonti fossili!” (vedi allegato). Il dossier di Legambiente, sottolinea che, secondo i dati dell'Aeeg (Autorità per l'energia elettrica e il gas), tra il 2002 e il 2012 le bollette energetiche in Italia sono aumentate in media del 52,5%, portando la spesa annua per una famiglia da 338,43 a 515,31 euro.
La colpa, secondo l'associazione ambientalista, non è però degli incentivi statali alle fonti rinnovabili, ma dell’aumento del prezzo del petrolio e della dipendenza dell'Italia dalle importazioni di fonti fossili dall'estero. Il Cigno ricorda infatti che l'Italia compra da altri Paesi il 97% del petrolio, gas e carbone che usa ogni anno, e le bollette sono aumentate soprattutto a causa dell'impennata della voce “energia e approvvigionamento”, che indica proprio la spesa sostenuta per le importazioni di combustibili fossili e la loro trasformazione in elettricità. Questa voce, osserva Legambiente, è salita da 106,06 a 293,96 euro in 10 anni, aumentando del 177,2%.
Legambiente, in ogni caso, riconosce che c'è stata anche una crescita del costo per incentivare le rinnovabili. Secondo i dati dell’Autorità per l’energia, in particolare, al momento l'energia pulita costa agli italiani 67 euro all'anno per ogni famiglia, pari al 13,1%, della spesa complessiva sostenuta in media da una famiglia italiana. «Va tenuto d’occhio anche questo aumento, ma è uno strabismo e una chiara ipocrisia lanciare allarmi sulle rinnovabili ignorando l’87% della bolletta e le ragioni degli aumenti di questi anni – commenta Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente – Se si vuole veramente aiutare le famiglie e le imprese, occorre ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e dall’estero e premiare, invece, gli investimenti in efficienza energetica e sviluppo delle rinnovabili».
Basta, insomma, attribuire la colpa del caro bolletta sempre e soltanto all'energia pulita. Per questo l'associazione chiede alle Regioni, che nei prossimi giorni dovranno discutere, in sede di conferenza Stato-Regioni, il Quinto conto energia e il decreto sulle rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico, di evitare che si fermi lo sviluppo delle fonti di energia pulita. Puntare sulle rinnovabili, secondo Legambiente, rappresenta proprio un fattore decisivo per ridurre l'importazione dei combustibili fossili dall'estero e arrestare dunque i rincari in bolletta. Un altro contributo, aggiungono gli ambientalisti, potrebbe venire dal taglio dei cosiddetti “oneri generali di sistema”, che gli italiani pagano in bolletta per la messa in sicurezza dei siti nucleari, per i regimi tariffari speciali alle Ferrovie per gli incentivi alle fonti “assimilate”, a cominciare dagli inceneritori.