Rinnovabili termiche, Amici della Terra: «Obiettivi più ambiziosi e misure stabili»
Secondo l'associazione, occorre rivedere gli obiettivi del Piano nazionale sulle rinnovabili, puntando maggiormente su efficienza e fonti termiche. Occorrono inoltre incentivi stabili per non scoraggiare gli investimenti
29 May, 2012
«Il dibattito in corso sul varo degli schemi di decreti ministeriali per gli incentivi le rinnovabili elettriche e il Quinto conto energia per il fotovoltaico, conferma, nonostante alcuni lodevoli propositi espressi, che la politica del governo italiano di attuazione della direttiva 2009/28/CE continua a relegare nella marginalità il ruolo delle fonti rinnovabili termiche». Così l'associazione Amici della Terra, che da tempo chiede alle istituzioni di investire di più nella promozione delle rinnovabili termiche.
«Non è accettabile – scrive l'associazione - che vengano ancora una volta compiute scelte che allocano nuove importanti risorse a carico delle tariffe dando priorità all’incentivazione delle fonti rinnovabili elettriche senza un’analisi costi/benefici contestuale rispetto alle scelte di incentivazione per quelle termiche e l’efficienza energetica come correttamente previsto dalla direttiva 2009/28/CE».
Di questi temi si discuterà nella “Terza conferenza nazionale sulle rinnovabili termiche” al via il 30 maggio a Roma. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sostenere l’attivazione dei diversi strumenti utilizzabili nell’intervento pubblico per le fonto termiche: incentivazione, regolazione, informazione; e sviluppo del monitoraggio statistico di un settore dei consumi di energia poco conosciuto.
«Tali problematiche – sottolineano ancora gli Amici della Terra - sono state recentemente evidenziate anche a livello di UE dal comunicato congiunto: "Energy roadmap 2050: né caldo né freddo”, con il quale le principali associazioni europee delle filiere economiche connesse all’utilizzo delle rinnovabili termiche hanno richiamato l’attenzione su una realtà che è stata definita il gigante dormiente delle rinnovabili, le cui potenzialità continuano ad essere ignorate».
A differenza delle rinnovabili elettriche, sottolineano ancora gli ambientalisti, le rinnovabili termiche e l’efficienza energetica sono in molti casi già competitive e non richiedono incentivazione. «Nei casi in cui non sono ancora pienamente competitive – aggiungono - il costo dell’incentivazione è di molto inferiore a confronto dei medesimi risultati conseguibili con le fonti rinnovabili elettriche».
Alla luce di queste considerazioni, Friends of the Earth Italia chiede di rielaborare il Piano di azione nazionale sulle rinnovabili (Pan) portando l’obiettivo 2020 dal 17 al 20%. L'associazione, inoltre, chiede un quadro di incentivi stabile, con orizzonte 2020, a partire dai nuovi contributi per i piccoli interventi, dalla riforma dei certificati bianchi, dall’istituzione del fondo di garanzia per gli investimenti nelle reti di teleriscaldamento, dalla stabilizzazione dei regimi di agevolazione fiscale e dal coordinamento con i sistemi di incentivazione regionale. «Una buona regolazione – concludono gli Amici della Terra - può accelerare anche senza costi la penetrazione delle fonti termiche semplificando i regimi autorizzativi, rafforzando gli obblighi per gli edifici, e definendo standard tecnici equilibrati».