Empire State Building: i primi successi della ristrutturazione green
Efficienza energetica e risparmio economico stanno dando le prime soddisfazioni. Completati i lavori i vantaggi arriveranno a sfiorare i 4,5 milioni di dollari - da Rinnovabili del 04.06.2012
04 June, 2012
Ha due risvolti positivi l’operazione di restyling effettuata sull’Empire State Building: da un lato sono stati risparmiati 2,4 milioni di dollari in un anno in costi energetici e dall’altro è stato ottenuto un abbassamento dei consumi del 5%. Secondo la Johnson Controls, che ha intrapreso il progetto insieme alla Jones Lang LaSalle e al Rocky Mountain Institute, i benefici sono stati ottenuti in anticipo rispetto ai piani superando le aspettative. Il risparmio energetico, garantito dai lavori effettuati dalla Johnson Controls, è stato ottenuto mediante lavori di rifacimento finanziati attraverso un contratto del valore di 20 milioni dollari. In caso i risultati non dovessero soddisfare le aspettative? La Johnson Controls in caso di “mancato risparmio” è tenuta a pagare la differenza tra il consumo energetico effettivo e quello garantito.
“I risultati stanno iniziando a pagare e al tempo stesso stanno creando un nuovo modello per il futuro del mondo” afferma Dave Myers, presidente del settore efficienza alla Johnson Controls. Il progetto ha portato a termine i principali miglioramenti per aumentare l’efficienza energetica per l’edificio, tra cui ristrutturazione delle finestre, nuovi controlli per gli edifici. Quando tutto lo spazio riservato agli uffici sarà aggiornato l’edificio farà risparmiare 4,4 milioni dollari l’anno – una riduzione del 38% nel consumo di energia che permetterà di diminuire le emissioni di carbonio di oltre 100.000 tonnellate nei prossimi 15 anni. “Il nostro lavoro presso l’Empire State Building dimostra che una forte riduzione dei consumi energetici può essere positiva in termini di risparmio energetico, e può rafforzare l’attrattiva di un edificio per gli inquilini”, ha aggiunto Ray Quartararo, international director della Jones Lang LaSalle. (Articolo originale)