Torino, Conferenza dei capigruppo in Consiglio comunale: giacca e cravatta restano obbligatorie
Il Presidente della Commissione Ambiente Grimaldi aveva chiesto la deroga all'obbligo di giacca e cravatta in Consiglio, in modo da poter applicare le nuove misure di risparmio energetico che dovrebbero limitare l'uso dei condizionatori. Bocciatura dalla conferenza dei capigruppo: "Prioritario il decoro delle istituzioni, possiamo soffrire il caldo". Di spegnere però ancora non se ne è parlato. In allegato, il dibattito su facebook
12 June, 2012
Ma stiamo parlando di dress code o di condizionatori? La proposta del Presidente della Commissione Ambiente Marco Grimaldi di derogare all'obbligo di giacca e cravatta in consiglio comunale per evitare l'accensione dei condizionatori è stata bocciata dalla Conferenza dei capigruppo, ma ora il dibattito ha preso una strana “piega glamour”. “Il tema del condizionamento è stato inserito capziosamente nel tentativo di giustificare la richiesta di abolire l'obbligo di indossare giacca e cravatta come prescritto dall'art. 105 del nostro Regolamento – sbotta Stefano Lorusso, capogruppo PD in consiglio – I capigruppo si sono espressi su questa specifica richiesta, e all'unanimità abbiamo detto no, per rispetto del decoro. Se Grimaldi non resiste con la cravatta e vuole insistere nel perorare la sua causa presenti una mozione per modificare il regolamento, sono curioso di vedere il risultato”. Va bene. Niente deroga. Ma i condizionatori? Accesi o spenti in Sala Rossa? “Non era questa la richiesta: non mescoliamo la salsa con il pesce, o parliamo di condizionatori o di giacca e cravatta. Lo ripeto: la confusione non è casuale. Comunque ora la questione è chiusa e inviterei a passare ad argomenti più importanti”.
Sgomento Grimaldi. “Ma come si fa a dire una cosa del genere? La ragione per cui la circolare di del Direttore Generale non viene applicata in Sala Rossa è che per regolamento i consiglieri sono tenuti a indossare la giacca. E infatti io non ho chiesto di modificare il regolamento per cambiare il dress code, ho chiesto che per due mesi potesse venir meno l'obbligo in modo che non ci fossero più ostacoli all'applicazione della circolare. Non vedo perché dovremmo avere un trattamento diverso dagli altri dipendenti comunali, che il condizionatore non lo accenderanno finché la temperatura non raggiungerà i 28 gradi”. “All'unanimità, riteniamo che il decoro delle istituzioni sia prioritario e che i consiglieri possano anche soffrire un po' il caldo" ha commentato Vittorio Bertola, capogruppo del Movimento 5 stelle. E quindi spegneranno?
La lettera di Marco Grimaldi
Vista la circolare del Direttore Generale “Disposizioni in materia di risparmio energetico. Precisazioni.” del 30 u.s., che ritiene di adottare quale criterio di riferimento per l’uso degli impianti di condizionamento nel periodo estivo una regolazione degli impianti centralizzati che preveda l’attivazione in caso di raggiungimento di temperature interne superiori a 28°C, si richiede di valutare l’opportunità, per quanto riguarda il periodo estivo, di derogare a quanto disposto dall’art. 105 del Regolamento del Consiglio Comunale in ordine all’obbligo per Consiglieri, assessori e personale dedito all’assistenza dei lavori del Consiglio di sesso maschile, di indossare giacca e cravatta.
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