Roma, i rifiuti saranno mandati altrove solo se trattati. Intanto i comitati chiedono il referendum per abrogare il piano regionale
Continua il valzer di polemiche sull’emergenza rifiuti romana. L’idea di portare i rifiuti all’estero o in altre regioni sta diventando complicata: secondo la relazione tecnica, altrove potranno finire soltanto rifiuti trattati, quindi non ci sarebbe nessun risparmio. Intanto comitati e movimenti, dal loro forum, chiedono di abrogare il piano regionale approvato lo scorso gennaio
19 June, 2012
Dunque ricapitolando: Malagrotta chiuderà il 31 dicembre 2012, per stessa ammissione del commissario Goffredo Sottile. Il quale, proprio nello scorso week end, ha concluso i sondaggi per capire se fosse possibile portare rifiuti all’estero o in altre regioni. A parte i vari “niet” arrivati, chi ha le attrezzature adeguato per procedere allo smaltimento vuole rifiuti trattati. “Solo così è possibile spostarli” – le parole del prefetto. Alle quali sono seguite quelle del ministro per l’Ambiente Corrado Clini.
“Certo - dice il ministro - che per mandare un rifiuto in un'altra realtà italiana o all'estero deve essere prima trattato". Il problema di base, dunque, "non è impacchettare i rifiuti prodotti a Roma e mandarli via, perché non li vuole nessuno. Nessuno può accettare rifiuti di questo tipo perché le leggi europee e italiane non lo permettono. Non ce la possiamo cavare così: la frazione organica andrebbe separata, ed è irresponsabile dire che si può fare perché allo stato attuale, a Roma, non si può”.
Intanto si registra l’ennesima iniziativa di movimenti e comitati, ancora agguerriti sul toto-discariche e sui tempi biblici con cui si sta affrontando il problema. “Vogliamo scongiurare che si crei ad hoc uno stato di emergenza che giustifichi poi determinate scelte" dicono dal forum “Rifiuti Zero”. Così, con lo "Voi ci avvelenate, noi vi abroghiamo", i cittadini chiedono di “cassare” la seconda parte del piano rifiuti regionale approvato lo scorso gennaio, che concede deroghe comunali nel caso non si raggiungano i già difficili e ambiziosi obiettivi richiesti dal piano nazionale rifiuti.