Detrazione del 55% estesa al consolidamento antisismico
Il Governo ha approvato una proposta del Pd che prevede l'estensione del bonus per l'efficienza energetica anche agli interventi di consolidamento antisismico degli edifici. Soddisfatto il deputato Pd Ermete Realacci, che però chiede all'Esecutivo di rinunciare al taglio dell'aliquota previsto per il 2013
22 June, 2012
La detrazione Irpef del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici è stata estesa al consolidamento antisismico degli edifici già costruiti. Il Governo ha infatti approvato un ordine del giorno presentato dal Pd e firmato da parlamentari di tutti gli schieramenti. Soddisfatto il deputato democratico Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd: «È molto positivo che il Governo abbia approvato l’ordine del giorno per estendere il credito di imposta del 55% previsto per il risparmio energetico al consolidamento antisismico del patrimonio edilizio esistente – ha commentato - garantendone l'effettiva convenienza economica, permettendone l'accesso anche alle imprese e stabilizzandolo».
Quello che però continua a non convincere l'esponente del Partito democratico è la decisione di tagliare, dal prossimo anno, l'aliquota detraibile di 5 punti percentuali. «Se il Governo non vuole essere schizofrenico – ha detto Realacci a proposito del voto sull'edilizia antisismica - questo vuol dire modificare il decreto sviluppo che da questo punto di vista è del tutto insoddisfacente». Nel decreto il bonus efficienza viene appunto abbassato dal 55 al 50%, oltre ad essere confermato per soli 6 mesi (da gennaio a giugno 2013).
«A un mese dal terremoto in Emilia è arrivato il momento di prendere sul serio la prevenzione antisismica del paese – ha aggiunto il parlamentare - L’estensione del 55% al consolidamento antisismico degli edifici è un modo per mettere al sicuro gran parte della popolazione, non piangere nuovi lutti e per nuovi crolli, ma anche un modo sicuramente più concreto e attuabile in tempi brevi, per rilanciare il settore dell’edilizia e produrre un rilevante effetto sul terreno occupazionale».
A questo punto, Realacci chiede al Consiglio dei ministri di fare un passo indietro sul taglio dell'agevolazione, che da quando è stata introdotta, nel 2007, ha ottenuto un successo crescente. «Il sistema di agevolazione fiscale del 55% si è dimostrato una misura di grande importanza – ha concluso il deputato Pd - ha attivato oltre 1.400.000 interventi, per circa 17 miliardi di euro di investimenti, e la creazione di oltre 50 mila posti di lavoro all’anno nei settori coinvolti, soprattutto nelle migliaia di piccole e medie imprese nell'edilizia e nell'indotto».