Rinnovabili elettriche, Bortoni (Aeeg): incentivi ancora superiori ai livelli europei
Il presidente dell'Autorità per l'energia ha sottolineato che in Italia i sussidi statali per le fonti rinnovabili elettriche restano ancora più alti rispetto alla media europea. Secondo Bortoni, occorre ridimensionarli per sostenere i settori dell'efficienza energetica e delle rinnovabili termiche
27 June, 2012
Gli incentivi alle energie rinnovabili restano superiori ai livelli europei nonostante gli ultimi interventi del governo che li hanno abbassati. A sottolinearlo è stato, nella sua relazione annuale, il presidente dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, Guido Bortoni.
«Gli ultimi provvedimenti ministeriali relativi alle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica hanno ridotto gli incentivi - ha indicato Bortoni - benché, in attesa del loro azzeramento conseguibile con il raggiungimento della cosiddetta grid parity, questi si attestino ad un livello ancora superiore a quello di molti altri Paesi europei. È un primo solido passo ma occorrono anche altre azioni, che si inseriscano nell'alveo del binomio rigore- crescita».
«L'Autorità è fermamente convinta - ha aggiunto - che l'energia rinnovabile costituisca un pilastro fondamentale per consentire alla nostra economia uno sviluppo ambientalmente sostenibile, oltre che per ridurre, con valenze strategiche ed economiche, la nostra dipendenza energetica dall'estero». Per questo, ha precisato il presidente dell'Aeeg, la stesa Authority ritiene corretto che «l'onere degli incentivi sia sostenuto attraverso le bollette di tutti, a patto però di contenerlo entro un livello sostenibile ed efficientemente commisurato alle esternalità energetico-ambientali».
Bortoni ha inoltre osservato che in un contesto di risorse scarse «solo un ridimensionamento dei futuri incentivi elettrici può consentire di trasferire risorse allo sviluppo delle fonti rinnovabili termiche e all'efficienza energetica, nell'auspicio di poter così cogliere anche i punti di forza dell'industria italiana in tali settori».
Non solo. «Le poche risorse ancora disponibili – ha concluso - devono essere allocate proprio là dove maggiori sono le possibilità di resa, secondo criteri di selettività, in ragione dell'efficacia. A titolo di esempio, attraverso il meccanismo dei Titoli di efficienza energetica - i cosiddetti ''certificati bianchi'' - sono state risparmiate, dal 2005 ad oggi, oltre 14 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio».