Solare termico, Assolterm: «Il Conto energia va cambiato»
In occasione di un convegno, l'associazione fa il punto sul mercato italiano del solare termico, denunciando una flessione dovuta non solo alla crisi, ma anche alle incertezze normative in materia di incentivi
04 July, 2012
Si è tenuta a Roma lo scorso 28 giugno la tavola rotonda, organizzata da Assolterm, intitolata “Come sarà il mercato del solare termico nel 2030? Pan, burden sharing e meccanismi di incentivazione”. L'incontro ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, dell'industria e di strutture tecniche di ricerca, che hanno affrontato le tematiche cruciali che coinvolgono il settore del solare termico. La presenza di Robin Welling, presidente dell'associazione europea Estif, secondo Assolterm ha inoltre permesso di considerare le problematiche italiane nel più ampio contesto europeo.
Ecco i principali dati emersi dalla giornata di lavori: «Il mercato italiano del solare termico ha subito, nel 2011, un calo non trascurabile, che lo ha portato poco al di sotto di 400.000 metri quadri installati - spiega Assolterm - La capacità totale installata è di circa 3 milioni di m2, pari a 2,1 GWth. Il trend negativo richiede un’attenta riflessione su quali siano state le cause e quali siano le misure più idonee da mettere in atto per produrre un’inversione di tendenza». L'associazione si dice consapevole del ruolo che la crisi economica ha avuto nel calo delle installazioni, ma ritiene che possano essere individuate altre cause ancora più determinanti. «Per quanto riguarda gli incentivi, il quadro è ancora incerto e frammentato», commenta Assolterm, dichiarandosi insoddisfatta della bozza del cosiddetto Conto energia termico che sta circolando in questi giorni.
«La quota che il decreto assegnerebbe al solare termico incide per il 25-35% sul costo dell’investimento: è troppo poco - dichiara Sergio D’Alessandris, presidente dell'associazione - Ci aspettiamo che il regime incentivante possa garantire un rientro di almeno il 50-55% del costo di installazione di un sistema solare termico. Visto che è difficile che un solo strumento riesca da solo ad offrire un tale sostegno, la proposta è di rendere cumulabili le varie incentivazioni attualmente presenti, fissando magari un tetto massimo del 50-55%».
Assolterm non nega che la bozza di provvedimento contenga elementi di positività («È rivolto sia al pubblico che al privato e gli incentivi vengono erogati su un periodo di tempo più breve di quello delle detrazioni fiscali: 2 anni per i piccoli impianti e 5 anni per i grandi impianti»), ma presenta una serie di punti critici: il tetto annuale di 700 milioni di euro per tutte le tecnologie, una entità dell’incentivo molto bassa e una modalità di erogazione dell’incentivo che, secondo l'associazione, potrebbe produrre grosse distorsioni del mercato.
«Per fare delle scelte è necessario valutare prima i costi e i benefici delle diverse tecnologie - continua D’Alessandris - e da quello che leggiamo in questa bozza ci sembra di poter dire che i benefici della nostra tecnologia non sono stati valutati con sufficiente attenzione». Il presidente di Assolterm si riferisce in particolare al fatto che il solare termico crea ricchezza e muove l’economia a livello locale: «l’85% dei prodotti è di provenienza europea, il 35% di provenienza italiana, per non parlare della componentistica e della manodopera che creano ricchezza ed occupazione a livello locale». Inoltre, negli ultimi anni, ad una contrazione del mercato interno è corrisposto un trend positivo delle esportazioni all'estero. «Il solare termico contribuisce a creare occupazione, a ridurre la dipendenza energetica dall’estero e ad incrementare il risparmio energetico, senza peraltro avere particolari controindicazioni - continua D’Alessandris - E questi sono elementi che dovrebbero essere considerati seriamente nel momento in cui si progetta un meccanismo di incentivazione».
Tra i temi affrontati durante la tavola rotonda, infine, si è parlato anche della competizione tra solare termico e fotovoltaico ingenerata, negli anni passati, da un certo squilibrio negli incentivi e in qualche modo riaccesa dalle recenti dichiarazioni di Guido Bortoni, presidente dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, sulla necessità di ridimensionare gli incentivi elettrici per trasferire risorse allo sviluppo delle fonti rinnovabili termiche e all’efficienza energetica. A questo proposito, il capo della segreteria tecnica del ministro Clini, Sebastiano Serra, ha sottolineato che fra circa un anno e mezzo il fotovoltaico non prenderà più incentivi perché avrà raggiunto la grid parity. «È fondamentale considerare gli incentivi uno strumento transitorio – dichiara - che permetta una penetrazione della tecnologia che poi dovrà essere in grado di competere senza incentivi sul mercato». Il ministero dell’Ambiente, in ogni caso, conferma la volontà di puntare sul termico, considerato «più efficiente e meno costoso», e promette un intervento di semplificazione sul Conto energia termico in fase di elaborazione.
In occasione del convegno, infine, Assolterm ha presentato il documento “Il solare termico è d’obbligo” (vedi allegato) che illustra come la tecnologia solare sia in grado di soddisfare l’obbligo del 20% dei consumi di acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffrescamento nei nuovi edifici e nelle ristrutturazioni rilevanti. Il documento, in particolare, mette in evidenza come, grazie agli standard energetici minimi obbligatori previsti per i nuovi edifici, i consumi medi per riscaldamento e raffrescamento degli stessi in futuro saranno sensibilmente più contenuti rispetto al passato.