Illuminazione pubblica: la Francia e le luci spente contro la crisi
Per ridurre i consumi energetici, dal 1 luglio insegne commerciali spente in tutte le città francesi con meno di 800.000 abitanti. Intanto, 5.000 piccoli comuni hanno spento i lampioni nelle ore notturne, mentre la capitale prevede di oscurare 300 monumenti ed edifici storici
09 July, 2012
Insegne luminose spente, vetrine oscurate, lampioni a riposo. La crisi morde anche in Francia e Oltralpe fioccano i provvedimenti per ridurre i consumi energetici legati all'illuminazione pubblica (e non solo). A partire dal 1 luglio, in particolare, in tutte le città con meno di 800.000 abitanti è vietato tenere accese le insegne luminose e le vetrine dei negozi, ma anche di ristoranti, uffici, alberghi e ospedali, tra l'una di notte e le sei del mattino. Una vera e propria rivoluzione, che promette di ridurre i consumi elettrici totali di circa 1 Terawattora all'anno, l'equivalente del consumo annuo di 260.000 famiglie, risparmiando complessivamente circa 170 milioni di euro ogni 12 mesi.
Il provvedimento è stato varato qualche mese fa dal ministro dell'Ecologia del governo Sarkozy, Nathalie Kosciusko-Morizet, e rientra nelle misure di austerity che la Francia ha messo in campo contro la crisi e in nome della spending review. I gestori di negozi, ristoranti e altri esercizi commerciali sembrano aver preso abbastanza bene la novità, anche se Claude Boulle, presidente dell'Unione commercianti, ha dichiarato di aspettarsi l'introduzione di deroghe speciali per determinate aree geografiche e particolari periodi dell'anno, a cominciare dalle festività natalizie.
Quel che è certo, per il momento, è che in molte città francesi le notti saranno più buie. Come già succede da qualche mese, d'altra parte, in circa 5.000 piccoli comuni, che la scorsa primavera hanno avviato un progetto semestrale che prevede lo spegnimento totale dei lampioni stradali nelle ore notturne. Altre città, anche più grandi, stanno invece sperimentando altri sistemi per ridurre i consumi legati all'illuminazione pubblica, dai lampioni “intelligenti” di Lione, che si attivano solo quando passano veicoli o pedoni, alle lampade efficienti che sostituiranno i vecchi punti luce energivori in ben 31.900 comuni con meno di 2.000 abitanti, che rappresentano il 25% della popolazione francese.
L'obiettivo è quello di tagliare una voce di spesa – quella per illuminare piazze e strade – che rappresenta il 50% della bolletta energetica delle città francesi e di abbattere i consumi, su scala nazionale, del 17% entro il 2020. Una missione che coinvolge anche Parigi, che nonostante la sua fama secolare di Ville Lumiere ha in programma una serie di interventi per contrastare l'inquinamento luminoso e ridurre i consumi energetici del 30% entro il 2020 (rispetto ai livelli del 2004). Oltre all'installazione di lampade al Led, il piano prevede il ridimensionamento dell'illuminazione di 300 edifici storici e altri monumenti, inclusa la Torre Eiffel, e potrebbe prevedere lo spegnimento notturno delle insegne commerciali anche nella capitale.
Leggi la notizia sulla stampa francese:
Economie d'énergie : les commerces bientôt soumis à un couvre-feu – da Le Parisien
Les lumières éteintes la nuit dès juillet – da L'Essentiel
Suppression partielle de l’éclairage public dans les villes – da Roads Magazine
Paris veut réduire de 30% la consommation de son éclairage public d’ici 2020 – da Smart Planet
Éclairage public: l’Etat aide les petites communes à réduire leur consommation – da SmartPlanet
L’éclairage public doit faire mieux – da L'Alsace
La nuit, les enseignes lumineuses seront éteintes – da France 3
Les vitrines devront être éteintes la nuit - da La Nouvelle Republique