Quinto conto energia, per Gifi-Anie è «punitivo». Intanto corre il contatore fotovoltaico Gse
L'associazione si unisce al coro di proteste sul nuovo sistema di incentivazione del fotovoltaico. Oltre all'incertezza degli investimenti, a preoccupare Gifi-Anie è soprattutto la complessità delle procedure burocratiche. L'annuncio del Quinto conto energia, intanto, ha scatenato una corsa alle installazioni
11 July, 2012
«Che sia una legge punitiva lo si evince chiaramente sin dalle premesse e dalle considerazioni introduttive. Il riferimento all’occupazione del suolo ed all’aumento del costo dell’energia sono stati utilizzati in maniera faziosa per giustificare una legge che di fatto contingenta il mercato fotovoltaico senza dare il giusto slancio per raggiungere la piena competitività del settore». Non lascia spazio alla diplomazia il commento dell'associazione Gifi-Anie sul Quinto conto energia, il provvedimento appena varato che riforma il meccanismo di incentivazione per il fotovoltaico.
Aggiungendosi al coro di proteste degli addetti ai lavori, il presidente dell'associazione, Valerio Natalizia, accusa: «Le intenzioni verbali dei ministri non si sono tradotte in fatti concreti, con il Quinto conto energia molte aziende che fino ad oggi hanno seriamente investito capitali sono costrette a ridimensionare drasticamente il personale e ridurre gli investimenti a scapito non solo del sistema paese ma anche delle casse dello Stato». Eppure, sottolinea Natalizia, solo nel 2011 il fotovoltaico ha generato circa 2 miliardi di euro di tasse a favore dello Stato, soldi di cui ora l'Italia potrebbe dover fare a meno. Si tratta, secondo il presidente di Gifi-Anie, di una situazione paradossale, dal momento che il Governo Monti sta invece cercando di rilanciare l’economia nazionale e migliorare il bilancio dello Stato.
A preoccupare l'associazione, comunque, non è solo l'incertezza degli investimenti futuri, che potrebbe mettere in crisi il mercato del fotovoltaico, ma anche il cambiamento delle procedure burocratiche necessarie per accedere agli incentivi. «L’imposizione del registro, il contingentamento delle risorse disponibili e la non adeguata gestione dei tempi di emanazione del decreto – continua Natalizia – hanno come effetto quello di imbrigliare il mercato e renderlo accessibile a pochi, aumentare la burocrazia e l’incertezza, nonché generare un effetto boomerang sui costi legati all’incentivazione».
Il riferimento è alla “corsa alle installazioni” generata dalla notizia del cambiamento delle norme. L’annuncio del nuovo Conto energia, osserva l'associazione, ha impresso un'accelerazione alla crescita degli impianti e, di conseguenza, degli incentivi erogati secondo il Quarto conto energia. In effetti, il contatore fotovoltaico presente sul sito del Gse è schizzato in pochi giorni fino a quota 5.943.407.707 euro, avvicinandosi a grandi passi al tetto di 6 miliardi che sancirà la fine del Quarto conto e l'entrata in vigore, dopo 45 giorni, del nuovo provvedimento (venerdì 6 luglio, quando il Quinto conto energia è stato firmato, il contatore segnava 5,868 miliardi, ndr).
«In questo contesto urge, onde evitare il collasso dell’industria, risolvere tutte le limitazioni regolatorie allo scopo di liberalizzare il mercato dell’energia, dando la possibilità reale di produrre e vendere l’energia elettrica anche sulla base di contratti tra privati – conclude Natalizia – A tale scopo la rapida regolazione dei Servizi efficienti di utenza, i cosiddetti Seu, e delle Reti interne di utenza rappresenta l’ultima spiaggia per il salvataggio dell’industria fotovoltaica». Per questo Gifi-Anie intende, nelle prossime settimane, presentare alle Istituzioni delle proposte di semplificazione dei meccanismi di mercato».
Di seguito, un commento video di Valerio Natalizia sul Quinto conto energia: