Consumi elettrici ancora in calo a giugno, ma la flessione è minore: colpa del caldo?
Nel mese di giugno i consumi nazionali di elettricità sono calati dello 0,8% rispetto allo stesso mese del 2011, ma a maggio la flessione era stata molto più consistente (-4,1%). Potrebbe essere stato il caldo ad aver rallentato il calo dei consumi, visto che i condizionatori installati in Italia continuano ad aumentare
11 July, 2012
Scipione, Caronte, Minosse: a prescindere dai nomi più o meno fantasiosi, le ondate di calore che hanno investito lo Stivale nelle ultime settimane hanno messo a dura prova la resistenza degli italiani, che sempre più tendono a ricorrere all'aria condizionata per far fronte all'afa estiva (secondo stime recenti diffuse dal WWF, con i suoi 13 milioni e mezzo di apparecchi installati, l'Italia rappresenta il 33% del mercato europeo dei condizionatori). Nonostante la crisi, il gran caldo sembra aver avuto effetto sul consumo nazionale di elettricità. Secondo l'ultimo bollettino mensile di Terna, infatti, a giugno 2012 il fabbisogno di energia elettrica dell'Italia è calato dello 0,8% rispetto allo stesso mese del 2011, a parità di giornate lavorative (un dato che influisce sui consumi). I consumi, infatti, sono passati dai 27.537 milioni di Kwh di giugno 2011 ai 27.324 del mese scorso: in diminuzione, sì, ma molto meno rispetto a quanto erano calati nel mese di maggio (-4,1% su base annua). A determinare questa parziale inversione di tendenza potrebbero essere state le temperature importanti di giugno.
In effetti, il mese che ci siamo appena lasciati alle spalle è stato piuttosto caldo, facendo registrare una temperatura superiore di 2,6 gradi centigradi rispetto alla media del periodo 1971-2000. Nel 2011, comunque, avevamo avuto un giugno più fresco (anomalia termica di +1,3 gradi rispetto al trentennio di riferimento), ma i consumi elettrici erano stati superiori, segno che comunque la crisi continua a esercitare il suo peso nelle scelte di consumo degli italiani. Cresce, invece, il picco giornaliero della domanda su base mensile, che quest'anno è stato registrato giovedì 21 giugno alle ore 12 e si è attestato su 51.860 Megawatt (nel giugno 2011, il record giornaliero era stato di 47.979 Mw, registrato giovedì 30 alle ore 11). Un valore superato in questi primi, torridi giorni di luglio: alle ore 15 di mercoledì 11 luglio, la curva giornaliera dei consumi pubblicata sul sito di Terna indica un consumo di elettricità di 52.339 Megawatt (vedi allegato). Si tratta, in ogni caso, di livelli ancora lontani dal record di 56.810 Mw raggiunto il 17 dicembre del 2007, in corrispondenza di un picco di freddo particolarmente intenso.
A parte le impennate giornaliere, comunque, l'andamento dei consumi smentisce in parte il trend registrato in tutto il 2012: nei primi sei mesi dell'anno, infatti, il fabbisogno elettrico nazionale è calato in modo molto più deciso che nel mese di giugno: -2,8% rispetto allo stesso periodo del 2011. Una flessione che sale addirittura al 3,3% se si tiene conto della variazione del numero di giornate lavorative, maggiore nel 2012 (e che quindi avrebbe dovuto incidere positivamente sui consumi, al contrario di quanto è accaduto). Il calo ha interessato grosso modo tutte le aree del Paese, con una flessione particolarmente accentuata nel Nord Ovest (Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta, -6,4% rispetto al primo semestre 2011) e nelle isole (Sicilia: -6,9%, e Sardegna: -5,7%).
Facile intuire il peso della crisi e del calo della produzione industriale nella diminuzione dei consumi, ma al momento è difficile dire con certezza quanto abbia inciso il settore produttivo e quanto quello residenziale nell'andamento della domanda energetica (gli ultimi dati suddivisi per comparti disponibili sul sito di Terna sono relativi al 2010, ndr). Ancora più complicato capire quale sia il trend relativo ai soli condizionatori (a questo proposito siamo in attesa di eventuali dati da Aicarr, Associazione italiana condizionamento dell'aria, riscaldamento e refrigerazione), ma, confrontando i dati degli ultimi due mesi con l'andamento del 2011, sembrerebbe che siano stati proprio i climatizzatori a far frenare il calo dei consumi, nonostante la crisi. Facendo riferimento alle stime del WWF, comunque, il consumo nazionale legato all'aria condizionata dovrebbe aver superato i 13 Terawattora nel 2010, e potrebbe arrivare a sfiorare i 50 Twh nel 2020. Molto dipenderà, probabilmente, dall'andamento dell'economia nei prossimi anni, oltre che dalle condizioni meteo-climatiche con cui ci troveremo a convivere.