Trasporti 2007-2011, dati Isfort, Censis e Istat a confronto: tre versioni completamente differenti
Piedi, biciclette, mezzi pubblici, moto e automobili: chi cala e chi aumenta negli ultimi anni? Confrontando le tendenze che emergono da tre sondaggi recenti (Isfort, Aci-Censis e Istat, sul periodo 2007-2011) escono tre versioni diverse su ogni singola categoria di trasporto
19 July, 2012
Capire come si muovano gli Italiani comincia ad essere più complicato del previsto: pensavamo di aver chiuso il capitolo, dopo la lunga discussione sui dati Isfort. Eravamo arrivati alla conclusione che negli ultimi anni sono calati tutti gli spostamenti (anche se, in termini di modal split, tra 2010 e 2011 sono aumentati leggermente sia gli spostamenti in auto sia quelli sui mezzi pubblici) e che gli spostamenti a piedi sono in calo costante da dieci anni, mentre per la bicicletta è arrivata una battuta d'arresto nel 2007, dopo sei anni di fortune alterne. E adesso salta fuori un altro rapporto, recuperato a dire il vero un po' per caso: è il XIX Rapporto Aci-Censis 2011, che analizza le abitudini degli italiani in fatto di spostamenti, in particolare quelli ricorrenti. Per quanto l'indagine sia ovviamente centrata soprattutto sull'automobile, ci sono dati interessanti che riguardano le tendenze di tutti gli altri mezzi di trasporto. Tendenze che vanno in direzione ostinata e contraria rispetto a quelle di Isfort. Secondo il Censis infatti, tra 2007 e 2010 gli spostamenti a piedi sarebbero considerevolmente e costantemente aumentati, quelli in bicicletta sarebbero calati (quasi impercettibilmente) tra 2010 e 2011 ma aumentati rispetto al 2007. Forte impennata anche per moto e scooter, mentre gli unici mezzi che calano sono, neanche a farlo apposta, trasporto pubblico e automobili private. Insomma, tutto esattamente al contrario rispetto ad Isfort.
Un problema di metodo?
E' vero, i due studi sono difficilmente confrontabili in termini di valori assoluti dei dati. Intanto partiamo da un campione molto diverso: se i 15.000 intervistati di Isfort erano stati ritenuti un numero troppo esiguo da molti scettici, a maggior ragione lo sono i 4000 di Censis. Inoltre, mentre gli intervistati di Isfort erano tenuti a riferirsi agli spostamenti effettuati il giorno precedente l’intervista (solo giorni feriali) e ad escludere dalle proprie risposte le percorrenze a piedi inferiori a 5 minuti, il sondaggio di Censis chiedeva invece di pensare all'insieme degli spostamenti effettuati nel corso dell'anno e di far riferimento alla giornata tipo. Infine, il Rapporto Anci-Censis non fornisce un vero e proprio quadro sul modal split (fatto 100 il totale degli spostamenti, quanti sono quelli effettuati in bicicletta, etc etc), perché i risultati del sondaggio sono stati rielaborati per mettere in evidenza le tendenze mezzo per mezzo più che la spartizione della torta. E allora, se i numeri non sono confrontabili, la tendenza però dovrebbe esserlo. E soprattutto non dovrebbe portare a conclusioni completamente opposte in due sondaggi differenti.
Tra i due litiganti...
Tra i due litiganti, ne spunta un terzo: l'Istat, che nel dossier Noi Italia 2012 raccoglie 100 inchieste sugli argomenti più disparati, tra cui gli spostamenti quotidiani di studenti e lavoratori. Questa volta il campione è molto più ampio, 175.000 persone, che rispondono alle domande tramite un questionario: ottimo punto di partenza per capire cosa sta succedendo davvero alla mobilità dolce in Italia... Peccato che le biciclette nemmeno figurino tra le opzioni messe davanti agli intervistati. E già questo è significativo. Le categorie di spostamento per l'Istat sono i piedi, il trasporto pubblico, l'auto come conducente, l'auto come passeggero e “altro mezzo privato diverso dall'auto”. Le biciclette saranno comprese in quest'ultima categoria? Immaginiamo di sì, ma per sicurezza abbiamo chiesto lumi all'Istat. Purtroppo non si può dire che la risposta sia stata proprio illuminante: “L'altro mezzo privato è costituito da una categoria residuale all'interno della quale confluiscono altri mezzi di trasporto privato”. Comunque, secondo il sondaggio Istat dal 2007 al 2010 i trasporti pubblici sono passati dall'11,2% di modal split al 10,09%. Tra 2010 e 2011 nuovo calo: si scende al 10,3%. L'automobile è quasi costante: 74,4% nel 2007, 74,6% nel 2010 e 74,5% nel 2011. Gli spostamenti a piedi sono in crescita: erano l'11,2% nel 2007, uguale nel 2010 e l'11,8% nel 2011. Per quanto riguarda il misterioso “altro mezzo privato”, dal 2007 al 2011 il calo è notevole: da 10,1 a 9,8%, passando per 10,4% nel 2010. Peccato solo non sapere esattamente se stiamo parlando di bici, moto, monopattini o alianti...
Riassumendo
Pur con tutte le cautele del caso, cerchiamo di tirare le somme di questo confronto:
Automobili
Nel 2011 per Isfort la quota modale di spostamenti in auto per Isfort è aumentata. (Attenzione: non vuol dire che si usa l'auto più di prima, ma che nella scelta del mezzo da utilizzare in un contesto in cui sono calati tutti gli spostamenti, l'auto ha guadagnato punti sulle altre categorie di trasporto!) Per Censis invece è notevolmente calata. Per Istat è sostanzialmente costante, con un calo quasi impercettibile (0,1%). Negli quattro anni precedenti invece, tra 2007 e 2010, la scelta dell'auto per gli spostamenti quotidiani aveva tendenza calante per Isfort, decisamente crescente per Censis e in leggero aumento per Istat (0,2%).
Trasporto pubblico
La scelta dei mezzi pubblici per Isfort era in aumento sia nel 2011 che tra 2007 e 2010. Per Censis era in calo nel 2011 e in aumento nei quattro anni precedenti. Per Istat calo perenne, dal 2007 al 2011.
Piedi
Per Isfort la quota modale degli spostamenti a piedi era aumentata tra 2007 e 2010 ma crollata pesantemente nel 2011. Situazione inversa per Censis: calo leggero tra 2007 e 2010 e aumento considerevole nel 2011. Per Istat percentuali costanti tra 2007 e 2010 e aumento di 0,6 punti percentuali nel 2011.
Biciclette
Come abbiamo già visto, per Isfort l'uso della bicicletta è rimasto in calo costante dal 2007 ad oggi. Per Censis è aumentato tra 2007 e 2010 e calato tra 2010 e 2011. Per Istat la faccenda è un po' più complicata: supponendo che la bicicletta sia conteggiata nella categoria “altro mezzo privato” è comuqnue impossibile isolare il dato. A titolo informativo i mezzi privati diversi dall'auto rappresentavano il 10,1% nel 2007, il 10,4% nel 2010 e il 9,8% nel 2011.
Moto e scooter
L'uso di motociclette e scooter per Isfort è calato fra 2007 e 2010 e rimasto costante nel 2011. Per Censis è in crescita costante, dal 2007 ad oggi. Per Istat vale quanto detto a proposito delle biciclette.
...E chi ha ragione?
I rapporti completi in allegato. Per le serie storiche di Istat cliccare qui..