CO2: in Cina le emissioni pro capite hanno raggiunto i valori europei. Italia al di sotto della media Ue
Secondo un rapporto dell'Agenzia ambientale olandese, la quantità pro capite di CO2 prodotta dai cittadini cinesi ha sfiorato per la prima volta il valore dell'Unione europea. Da diversi anni la Cina deteneva già il primato delle emissioni totali su scala nazionale
20 July, 2012
Le emissioni di CO2 pro capite dei cittadini cinesi hanno praticamente raggiunto lo stesso livello degli europei. Il dato emerge dalla relazione annuale “Le tendenze delle emissioni globali di CO2” (vedi allegato), appena pubblicata dalla PBL Netherlands environmental assessment agency e si tratta di una novità di rilievo. Se è vero, infatti, che già dal 2009 la Cina detiene il primato di maggiore emettitore di anidride carbonica al mondo, finora i livelli pro capite, visto il numero molto alto di abitanti, si erano sempre mantenuti al di sotto di quelli dei cittadini occidentali. Tanto che il Governo di Pechino, pur avviando un massiccio programma di sviluppo delle fonti rinnovabili e di promozione dell'efficienza energetica, aveva sempre rifiutato, dinanzi alla diplomazia climatica internazionale, di assumere impegni vincolanti di riduzione delle emissioni.
Ora però, il quadro è definitivamente mutato: secondo il rapporto olandese, il valore pro-capite di biossido di carbonio prodotto in Cina è aumentato del 9% nell'ultimo anno, attestandosi sulle 7,2 tonnellate annue a persona. Una quantità non molto diversa da quella dei cittadini europei, che hanno visto calare del 3% il livello di emissioni, fino ad arrivare a 7,5 tonnellate annue pro-capite. In testa, comunque, restano saldamente gli Stati Uniti, dove ciascun abitante è responsabile ogni anno della liberazione in atmosfera di ben 17,3 tonnellate di CO2.
Per quanto riguarda i dati nazionali complessivi, la Cina risulta aver contribuito per il 29% alla produzione globale di CO2, seguita da USA (16%), Unione europea (11%), India (6%), Federazione Russa (5%) e Giappone (4%). In Italia, le emissioni del 2011 hanno toccato quota 410 milioni di tonnellate, pari a 6,7 tonnellate per cittadino. Un dato, quindi, al di sotto della media europea, e che risulta in calo rispetto al livello dell'anno precedente (6,9 tonnellate annue pro capite). Rispetto al 1990, anno di riferimento per gli impegni del Protocollo di Kyoto, la CO2 prodotta nel nostro Paese è diminuita del 4%, una stima più o meno in linea con i dati recentemente diffusi dall'Ispra (non sempre le stime sulla produzione di gas serra elaborate da diversi organismi, per quanto autorevoli, coincidono, dal momento che non viene utilizzato da tutti lo stesso sistema di conteggio, ndr).
Su scala mondiale, nel decennio 2000-2011 sono stati prodotti 420 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, ai quali va aggiunta la quota relativa ai viaggi aerei internazionali, che non sono stati conteggiati nel rapporto e che potrebbero rappresentare almeno un ulteriore 3% sul totale delle emissioni. Il dato, in ogni caso, non lascia molto spazio all'ottimismo, soprattutto se confrontato con gli standard che secondo la comunità scientifica internazionale andrebbero rispettati per riuscire a contenere l'aumento di temperatura atmosferica entro i 2 gradi centigradi.