Puglia, Melpignano (Lecce) “solarizza” i tetti con il modello della “comunità cooperativa”
Melpignano ha "solarizzato" i propri tetti con il modello della "comunità cooperativa". Attualmente sono 131 i soci-cittadini che hanno sottoscritto l’atto costitutivo della prima cooperativa di comunità d’Italia, all’insegna della sostenibilità ambientale . Eco dalle città ha intervistato il sindaco di Melpignano, Ivan Stomeo
28 July, 2012
Il 6 luglio 2012 a Bari è stato consegnato il Premio “Comuni raggianti” ai comuni virtuosi nel campo delle rinnovabili che negli ultimi anni si sono distinti in particolar modo nell'installazione di impianti fotovoltaici di piccola taglia (potenza inferiore ai 20 kWp). Il premio è stato consegnato sulla base del rapporto dei kWh prodotti da un'amministrazione in un anno da fonti rinnovabili (eolico e solare) per ogni mille cittadini.
Il riconoscimento al Comune di Melpignano per la categoria piccoli comuni (fino a 10mila abitanti), consegnato da Mario Tozzi e ritirato dal sindaco di Melpignano Ivan Stomeo, per aver istallato 117,9 kWp/1000 abitanti, in collaborazione con LegaCoop e associazione borghi autentici, è arrivato anche grazie al modello della "comunità cooperativa". Eco dalle città ha approfondito questo aspetto, intervistando il sindaco di Melpignano, Ivan Stomeo.
Signor sindaco, il comune di Melpignano, socio fondatore dell’associazione comuni virtuosi, spicca tra i primi posti in Puglia per la solarizzazione dei propri tetti.
Ci hanno premiato perché siamo tra i primi 20 comuni ad aver installato i pannelli fotovoltaici di piccola taglia (117,9 kWp per ogni 1000 abitanti)sulle proprie abitazioni, però, in quel conteggio che arriva fino a giugno 2012, mancano molti impianti che sono stati installati dalla comunità cooperativa.
Vuole intendere che il numero di kW ogni mille abitanti per Melpignano sarebbe ancora più elevato?
Esatto. Dopo giugno 2012 abbiamo montato molti altri impianti.
Può spiegarci meglio come nasce il progetto di “solarizzazione” dei tetti di Melpignano e della comunità cooperativa?
Il Comune di Melpignano ha sottoscritto un protocollo d’intesa con LegaCoop Nazionale e Borghi autentici d’Italia con l’obiettivo di sperimentare la realizzazione di una “comunità cooperativa”. Poiché i piccoli borghi, i piccoli paesi si stanno spopolando a causa principalmente della mancanza dei servizi pubblici essenziali, ad esempio (scuolabus, mensa scolastica, attività sportive e ricreative, etc..), l’unico modo per arrestare questa emorragia demografica è far in modo che gli stessi cittadini si organizzino e autogesticano la propria comunità, ed è questa il principio che sta alla base della cooperativa di comunità. Però per migliorare la qualità della vita di un borgo, intesa come miglioramento della condizione di vita dei suoi cittadini e della loro felicità, occorrono risorse economiche.
Per migliorare la qualità di vita di un borgo avete preso come riferimento anche degli indicatori ambientali?
Certo, migliorare la qualità della vita vuol dire applicare tutte quelle tecniche, soprattutto dal punto di vista ambientale, per far star bene il cittadino. Le esperienze di produzione di energia geotermica nelle scuole di Melpignano, installare i pannelli fotovoltaici di piccola taglia sui tetti dei cittadini, distribuire i riduttori di flusso per i rubinetti finalizzati al risparmio idrico, sostituire le lampade votive a incandescenza con quelle a led nel cimitero comunale, organizzare all’interno del contesto urbano tutta la pubblica illuminazione con il telecontrollo per ogni singolo punto, vanno verso quella direzione.
Ma rispetto a un comune di grandi dimensioni, come può un piccolo comune diventare così virtuoso, pur avendo a disposizione meno risorse economiche?
Abbiamo "messo insieme" i cittadini ed è venuta in soccorso la produzione di energia rinnovabile. Il 18 luglio dell’anno scorso, in piazza, con il notaio, 71 soci hanno sottoscritto l’atto costitutivo della prima cooperativa di comunità d’Italia. In questa cooperativa, c’è anche la parte pubblica, cioè l’amministrazione comunale che fa parte della cooperativa come singolo socio, cioè il suo voto vale uno. Oggi siamo quasi 130 soci , e abbiamo deciso di puntare sulle energie rinnovabili.
E in particolare sulla solarizzazione dei tetti. Ma come contribuisce ciascun socio?
La cooperativa è composta dal quel cittadino che mette a disposizione della comunità la superficie del proprio tetto, dall’ingegnere che realizza il progetto per l’installazione di impianti fotovoltaici, dall’elettricista che monta l’impianto fotovoltaico, dal fabbro che realizza il telaio dell’impianto , insomma da tutti coloro che possono dare qualcosa e contribuire. In questo modo nella comunità si crea dall’interno un’economia virtuosa. E questo è già un primo punto importante; secondo punto è che comunque stiamo producendo energia pulita; il terzo punto è che il cittadino che utilizza l’impianto, io a casa ho l’impianto di 5 kw e mezzo, montato, non ho speso una lira se non il costo minimo per aumentare il voltaggio del contatore dell’Enel da 3 kw a 6 kw, (e io ho 5,5 kw montati sul mio terrazzo). Utilizzerò, dunque, per i prossimi 20 anni un impianto della cooperativa utilizzando l’energia del sole che farà funzionare i miei elettrodomestici , e se avanza qualcosa dalla produzione di energia, il surplus, lo guadagno come cittadino. Cioè, quell’energia che immetto in rete il gestore unico me la riconosce e quindi me la paga in qualità di socio della cooperativa.
Vorrei sottolineare questo aspetto, quindi, da un lato ogni singolo socio si auto produce l’energia che gli serve per il proprio sostentamento, dall’altro lato il socio ottiene un benefit dalla immissione in rete dell’energia elettrica. Come vengono utilizzati questi ricavi?
Ogni famiglia ha un impiantino basato sui propri bisogni familiari: per Melpignano abbiamo montato 31 impianti , altri 30 sono pronti da montare. Parte dell’incentivo che ci viene riconosciuto, ci ripaga man mano il mutuo che abbiamo sottoscritto come cooperativa di comunità con una banca etica pari a circa 500 mila euro per la realizzazione di tutti gli impianti. In tutto questo ci ha dato una forte mano CoopFondo. Un’altra parte dell’incentivo viene reinvestito per statuto per migliorare la qualità della vita della nostra comunità.
Noi li possiamo reinvestire in due modi, o sistemando la qualità urbana , il marciapiede, la buca, sostenere l’infisso a scuola, oppure con quei soldi creare altre opportunità di lavoro, quindi la mensa scolastica, l’impiantisitica sportiva, la manutenzione stradale, la manutenzione del verde, quindi generando altra economia all’interno della comunità.
Tutti gli attori di questa operazione sono lavoratori di Melpignano.