Differenziata a Roma: piano ancora fermo. E fondi pure
Dopo il protocollo approvato a giugno, Alemanno aveva garantito il disco verde al piano entro il 31 luglio, ma ancora è tutto paralizzato. Così, mentre in tutta Italia la differenziata è in aumento, nella Capiale resta bloccata
31 July, 2012
Nulla di fatto. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno aveva garantito la presentazione del piano per la differenziata entro la fine del mese, e invece, al 31 luglio, la situazione resta immobile, impantanata nello scarica-barile di responsabilità tra i vari enti locali e un ministero dell’Ambiente sempre più pungente nei confronti del Campidoglio. Se si considera che agosto è il mese dove ogni forma di attività si arresta, ecco che si presume che questo atteso documento non arriverà prima di settembre.
Quindi lo stato dell’arte è questo: c’è il protocollo d’intesa firmato tra il Ministero dell’Ambiente, Roma Capitale, Conai e Ama. Due i sistemi di raccolta, quello porta a porta domiciliare/condominiale e quello stradale suddiviso in carta, plastica e indifferenziati, oltre alla raccolta separata del vetro con l’installazione di appositi contenitori. La città è stata suddivisa in 155 zone territoriali ottimali, poi classificate in sei diverse categorie in base alla possibilità, per ciascun territorio, di adottare sistemi di raccolta domiciliare porta a porta. “Elemento fondamentale – ha spiegato l’ad Ama Salvatore Cappello – la densità abitativa. Si punterà molto sul coinvolgimento dei cittadini: per questo abbiamo pensato di introdurre un badge che permetterà di aprire i cassonetti in città”. Il problema è che serve il disco verde definitivo del comune, che però al momento non c’è. E anche quei 30 milioni di euro per un triennio di cui si è a lungo parlato al momento restano fermi.
Nella Capitale in realtà qualche area virtuosa c’è. A “Colli Aniene”: introdotto dall’amministrazione Veltroni nel 2007, il sistema ha segnato subito l’impennata della differenziata nel quartiere del V municipio al 63%. E anche a Montesacro siamo vicini al 60%. Ma nel resto dell’area metropolitana siamo ancora a carissimo amico e non è chiaro quando davvero si riuscirà a raggiungere un livello accettabili in tutti i municipi.
1 commenti
Scrivi un commentoSergio Marchetti
08.08.2012 19:08
Non vi è alcuna necessità di denaro per differenziare il 100% dei rifiuto, ma ne occorre tanto per differenziarne solo una percentuale.
Quanto deve contuniare ancora questa sceneggiata e questo contunuo furto ai cittadini?
Sergio Marchetti
rsumarchetti@gmail.com
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