Roma, niente piano. Ciafani (Legambiente): "Sulla differenziata solo chiacchiere dal Comune"
La dura critica del responsabile rifiuti dell'associazione. Piano per il porta a porta fermo e nessun progetto per impianti di gestione anaerobica. Avanti così una differenziata efficace resta una chimera nella Capitale dove c'è scarsa volontà politica di cambiare lo status quo
03 August, 2012
Tutti in vacanza, e del piano per la differenziata neanche l’ombra. A questo punto se ne riparlerà a fine mese, anche se, in molti iniziano a storcere il naso che ci sia davvero la volontà politica di far fare questo salto di qualità alla raccolta dei rifiuti di cui Roma ha tanto bisogno. Tra gli scettici c’è Stefano Ciafani, responsabile proprio del segmento rifiuti di Legambiente, che non vede un futuro roseo per la soluzione del problema capitolino. “Si sono persi mesi a discutere soltanto di toto-discariche e di cifre sulla raccolta differenziata spesso non verosimili. Per dare un segnale forte questa amministrazione doveva assolutamente approvare il piano per il porta a porta e la differenziata non appena ci si è trovati costretti a rimandare la chiusura della discarica di Malagrotta. Invece nulla, solo annunci e repliche e contro-repliche tra i vari soggetti coinvolti e un tasso di differenziata che, a prescindere dalle rassicurazioni del sindaco, resta troppo basso rispetto agli obiettivi prefissati di un 65% entro fine 2012, obbiettivo a questo punto irraggiungibile”.
Poi c’è il problema degli impianti, che va affrontato per dare il là alle novità previste dal protocollo tra Comune, Ama e ministero dell’Ambiente sulla differenziata. “Roma ha gli impianti di compostaggio, che trattano la frazione indifferenziata, già saturi. Per quanto riguarda i rifiuti organici, parecchie tonnellate vengono spedite altrove. Nel far partire il piano – sottolinea Ciafani – andrebbe prevista la costruzione di alcuni impianti di gestione anaerobica. Senza quelli anche se si differenzia poi resta il problema di dove portare quanto raccolto. Una differenziata efficace dovrebbe far finire in discarica soltanto il residuale”. Ma tant’è: la suddivisione in aree e fasce di tutti i quartieri della città già c’è, alcuni municipi si stanno già muovendo bene, ma senza il disco verde del comune rimane tutto appeso a un filo. “Forse il sindaco non vuole spendersi più di tanto sulla questione perché è a fine mandato – la chiosa – ma a Roma la situazione è seria, ci sono gravi pericoli di tracollo dello scenario e, di conseguenza, della salute dei cittadini. Senza contare che col piano fermo sono fermi anche i fondi. Più differenziata, e soprattutto più impianti per il riciclo e la gestione di alcuni materiali. Non so, anche per l’autunno non viene da essere troppo fiduciosi”.
1 commenti
Scrivi un commentoSergio Marchetti
09.08.2012 07:08
Per favore, non ci meravigliamo troppo dei deludenti risultati della raccolta differenziata, perché sta apparendo sempre di più come una sceneggiata pilotata, che l'unica strada per salvare il modo, come ci vogliono far credere!
Quando lo spesso responsabile di Legambiente, Sig. Stefano Ciafani, ritiene che sia meglio consigliare a sindaci (più o meno menefreghisti, o volenterosi ma senza denaro), di fare maggiori sforzi per la raccolta porta a porta per aumentare la modesta e comunque sempre incompleta percentuale di differenziazione; nello stesso momento in cui invece le moderne tecnologie possono garantire, A COSTO ZERO per i cittadini, la differenziazione e il riciclo del 100% e non di una sola parte, di cosa ci dovremmo meravigliare? Esiste forse qualche recondita ragione per cui non vogliamo ottenere risultati migliori riducendo il prelievo forziso dalle tasche, già prosciugate, dei cittadini? Se tale ragione, come spero non esiste, perché chi di dovere non si sveglia, si documenta e da una mano ai super tartassati e all'Ambiente?
Ma se lui come maggiore esperto e consulente dei sindaci, scarta la differenziazione del 100% a favore di percentuali minori, perché dovrebbero preoccuparsene più di tanto gli stessi sindaci?
Sergio Marchetti
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