+25% dei costi di energia elettrica in ATM: allo studio tagli e risparmi
Anche l’azienda dei trasporti milanesi deve fronteggiare il “caro bollette” e puntare sempre di più all’efficienza energetica. 54 milioni di euro la spesa elettrica prevista per il 2012 mentre si abbassano le luci in alcune stazioni metrò e si studiano nuovi interventi di risparmio
15 August, 2012
Il forte aumento del costo dell’energia elettrica sta colpendo anche ATM con un preventivo di spese per il 2012 che passerebbe dai 42 milioni del 2011 a 54 milioni di euro. Un aumento previsto del 25% che già nei mesi scorsi ha preoccupato l’azienda dei trasporti, spingendola a studiare i settori e gli interventi applicabili per ridurre il consumo energetico. Consumo che verrà pagato alla “cugina” lombarda, A2A, aggiudicataria della gara di fornitura elettrica ad ATM per il 2013.
Negli ultimi giorni il management di ATM è stato convocato dal presidente Bruno Rota per condividere un nuovo e corposo progetto di “spending review energetica” che possa contenere, su altri fronti, l’impennata dei costi non comprimibili per ATM, come quel 55% della spesa complessiva destinato alla movimentazione dei treni delle tre linee sotterranee milanesi. Alcune misure sono già operative: da giugno, infatti, ATM sta sperimentando la riduzione dell’illuminazione del 50% in alcune delle fermate centrali della metropolitana – Duomo, San Babila, Cordusio – e sembra senza avere avuto segnalazioni di disagio o problemi da parte dei passeggeri.
Tuttavia sono allo studio altri interventi più complessi e che necessiteranno di una fase di sperimentazione. Tra questi, la riduzione della velocità dei convogli in fase di partenza che, se non inciderà sulla puntualità delle corse, potrà comportare un significativo risparmio dell’energia consumata dai treni. Probabile pure l’eliminazione di alcune carrozze dai convogli negli orari non di punta, così come la riduzione dell’aria condizionata in alcune stazioni. Nel 2013, invece, è prevista la prima sostituzione completa della vecchia illuminazione ad incandescenza, con quella “a led”, in grado di ridurre i consumi più del 50%, ma per la sola stazione di San Babila.