Taranto, soffia il maestrale e scoppia il caso “polveri sottili” | ll report di Arpa Puglia
Secondo Arpa Puglia il maestrale che ha soffiato a Taranto il 27 agosto 2012 ha determinato “una situazione di criticità ambientale”. Il quartiere Tamburi investito da una tempesta di polveri provenienti dai parchi minerali Ilva. Oltrepassato il limite massimo dei 35 sforamenti giornalieri consentiti in un anno fissati dalla normativa anti-polveri sottili
29 August, 2012
Secondo Arpa Puglia, il maestrale che ha soffiato in Salento il 27 agosto 2012 ha determinato a Taranto “una situazione di criticità ambientale”. A farne le spese in particolare i balconi e le case del quartiere Tamburi di Taranto limitrofo all'area industriale dell’Ilva. La zona è stata investita da una tempesta di polveri nere provenienti dallo stoccaggio del carbon-coke nei parchi minerali Ilva”. Le centraline di monitoraggio della qualità dell'aria di via Archimede e di via Machiavelli hanno inoltre riscontrato il superamento del valore limite giornaliero di PM10 pari a 50 µg/m³. Soglia quantitativa superata peraltro anche il 29 agosto, determinando il definitivo superamento annuo di polveri sottili (PM10) nel quartiere Tamburi. E’ stato infatti oltrepassato il limite massimo dei 35 sforamenti giornalieri consentiti in un anno e fissati dalla normativa vigente sulle polveri sottili.
Riguardo al fenomeno del trasferimento delle polveri dai parchi minerari che si determina soprattutto quando soffia il vento di maestrale, il Direttore Generale dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato, ha dichiarato che “Arpa Puglia conosce perfettamente il fenomeno e lo ha relazionato più volte, a tutti i soggetti interessati e in tutte le sedi. Il fenomeno è causato dal trasporto delle polveri – stoccate nei parchi minerali ILVA – verso la città da parte del vento, che il 27 agosto scorso aveva direzione dal settore Nord-Ovest e velocità piuttosto sostenuta (6 metri al secondo). Mettendo in relazione i dati di concentrazione di polveri PM10 e la direzionalità dei venti registrati – si legge nel documento Arpa - si possono ottenere le “rose d’inquinamento” del giorno 27 agosto relative al sito preso in esame. Ad esclusione di una piccola percentuale proveniente da ovest, praticamente tutta la polverosità misurata nella giornata del 27/08/2012 è attribuibile ai settori ONO – NO e NNO, ovvero dalla zona industriale.
Riguardo alle possibili soluzioni, l'Agenzia ambientale pugliese ha riproposto, nell'ambito dell'attuale procedimento di riesame dell'AIA, la copertura dell'intera zona dei parchi minerari ritenendola la soluzione più efficace. Ilva, d'altro canto, propone mediante il “barrieramento” di arginare tale fenomeno di dispersione all’interno dei propri confini aziendali. Ma questa soluzione per Arpa Puglia non andrebbe a risolvere alla fonte il problema ma lo trasferirebbe in un altro luogo, ossia vicino all'ubicazione delle barriere.