Dal Parlamento europeo via libera alla direttiva sull'efficienza energetica
Il Parlamento Ue ha definitivamente approvato a larga maggioranza la direttiva quadro sull'efficienza energetica: più efficienza per bollette meno care, con l'obiettivo di tagliare i consumi di energia del 20% nel 2020. Tra i settori di azione indicati, l'edilizia pubblica
13 September, 2012
Più efficienza per bollette meno care, con l'obiettivo di tagliare i consumi di energia del 20% nel 2020, ossia circa 50 miliardi in importazioni di gas e petrolio. Il Parlamento Ue ha definitivamente approvato a larga maggioranza (632 si', 25 no, 19 astenuti) la direttiva quadro sull'efficienza energetica. Entro aprile 2013 ogni Stato membro dovra' fissare obiettivi nazionali che verranno poi valutati dalla Commissione Ue.
Se questi non saranno sufficienti a raggiungere il 20% collettivo, allora Bruxelles potrà imporre ulteriori interventi. I settori di azione indicati sono quelli dell'edilizia pubblica, il 10-12% del totale degli edifici, le imprese energetiche di pubblica utilita', che dovranno migliorare l'efficienza del 1,5% all'anno, e le grandi imprese, sottoposte a consulenze e revisioni dei loro piani energetici ogni 4 anni.
Secondo il relatore, il verde Claude Turmes la direttiva "colma una lacuna del pacchetto energia: fino ad ora l'efficienza era un obiettivo di ambizione politica, ora invece diventa un obiettivo vincolante".
"Le misure vincolanti - assicura Turmes - ci porteranno dal 9% attuale di efficienza (stimato sui livelli del 2007, ndr) fino al 15%-15,5%". Il restante 5% verra' colmato dalla direttiva Cars (1,5%), dalla normativa, ancora in discussione, sulle caldaie, (1%) e da altre iniziative su frigoriferi e tv.
Le misure aggiuntive per arrivare al 20% verranno definite dalla Commissione nel 2014. Per finanziare gli interventi saranno necessari circa 40-50 miliardi all'anno, facendo ricorso ai fondi strutturali, 18 miliardi, ai prestiti della Bei e, si augura Turmes, a "project bond" ad hoc. La Ue nel suo complesso importa energia per 488 miliardi di euro all'anno, pari al 3,9% del Pil. "Portogallo, Italia, Grecia e Spagna", ha aggiunto il relatore, "sono i Paesi piu' dipendenti dalle importazioni, e' evidente il rapporto strettissimo tra maggior efficienza energetica e un'economia che produce risultati piu' positivi, senza considerare i posti di lavoro che verrebbero creati per le ristrutturazioni".
Direttiva efficienza, il compromesso è stato approvato - da QualEnergia.it del 12.09.2012