Marocco e il bando dei sacchetti. Nuova eco-lettera di Gabriele Saluci dopo il suo viaggio "Turin-Sahara"
Pubblichiamo un nuovo contributo del videomaker Gabriele Saluci dopo il viaggio in bicicletta "Turin-Sahara". Da circa un anno una legge vieta i sacchetti di plastica non biodegradabili. «Bella mossa ma cosa è cambiato in più di un anno e cosa fa la gente in Marocco?»
13 September, 2012
Gabriele Saluci
A proposito di ecologia, spenderei volentieri due parole sul Marocco.
Una volta terminato il mio viaggio di due mesi, prima attorno il mar mediterraneo verso sud e poi lungo le coste atlantiche del Marocco, in bicicletta, posso fare un paragone tra il nostro, occidentale, moderno e ormai abituale modo di vedere lo sviluppo sostenibile e quello di un paese in piena crescita.
Mohammed VI, il sovrano del regno marocchino è molto ben voluto nella sua terra: un giovane re che cerca di stare al passo coi tempi; un modo di vedere il potere molto diverso rispetto a com’era fino a qualche mese addietro il nord del continente africano. Lo stesso vale per gli altri organi di potere marocchini.
Per dirne una, in termini ecologici, la Camera ha approvato circa un anno fa una legge che vieta i sacchetti di plastica non biodegradabili. Bella mossa ma cosa è cambiato in più di un anno e cosa fa la gente in Marocco?
La legge vieta alle aziende di produrre sacchetti non degradabili e multa i trasgressori con pesanti ammende; viaggiando nel paese da nord a sud, ci si accorge che molti esercizi commerciali, soprattutto le grosse catene, hanno a disposizione solo sacchetti bio. I dannosi sacchetti non biodegradabili stanno lasciando definitivamente il Marocco, ma non è tutto.
Nonostante i sacchetti siano biodegradabili, lungo le strade, le coste e negli angoli di città, non è raro vederne. Ho assistito a un episodio clamoroso in una spiaggia a Casablanca, proprio sotto la Moschea di Hassan II, la Moschea col minareto più alto del mondo e una delle più belle.
Una signora con la classica veste, non ha esitato a gettare lungo la spiaggia, a pochi metri dalla battigia, un sacchetto di rifiuti. Visto il gesto, che il sacchetto sia biodegradabile o no poco importa. Le spiagge sono invase da sacchetti e altri rifiuti.
La gente non si fa nessuno scrupolo a lanciare cartacce dalle macchine in corsa, sia in città che fuori, e passeggiando nelle Medine ci si accorge dello stesso: la gente butta i rifiuti negli angoli senza pensarci troppo. “E’ che qui nelle medine non c’è dove lasciare la spazzatura” dice in un francese sgangherato Abdul, un vecchietto seduto sui gradini di una moschea, “che dovrei fare, uscire?” continua.
Il servizio di deposito e raccolta di rifiuti nelle medine non è efficientissimo, soprattutto a causa delle ristrette dimensioni delle vie e dell’incredibile affollamento.
Con la legge entrata in vigore un minimo cambiamento c’è quindi stato, ma la legge non è che una piccola spinta; come dappertutto, è la gente che deve prendere coscienza della bellezza del proprio paese e deve cambiare i propri atteggiamenti per salvaguardarla.