Qualità dell'aria, male l'Europa, peggio l'Italia. Il Rapporto EEA 2012 sugli anni fino al 2010
L'Agenzia Europea per l'Ambiente: "In molti paesi, le concentrazioni di sostanze inquinanti rimangono sopra i limiti legali raccomandati stabiliti per proteggere la salute dei cittadini europei. L’inquinamento atmosferico riduce l’aspettativa di vita di circa due anni nelle città e nelle regioni più inquinate"
24 September, 2012
Arrivano le pagelle dell'aria: nessuna sorpresa e nessuna buona notizia per l'Italia, che negli ultimi dieci anni ha sforato i limiti Ue per il particolato, l'ozono e il monossido di carbonio, ma anche per il nickel e il benzene. E' quanto emerge dal Rapporto 2012 dell'Agenzia Ue per l'Ambiente, presentato a Bruxelles, relativo al periodo 2001-2010. L'Italia, è infatti tra i Paesi che nel 2010 ha superato più spesso il valore limite annuale per le Pm10 (in vigore dal 2005), con Polonia, Slovacchia, Balcani e Turchia. Anche ''le concentrazioni di polveri sottili (Pm2.5) sono state piu' alte che il valore obiettivo annuale da raggiungere entro il 2010" (pure in Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia).
Unica nota positiva, il miglioramento nel corso degli anni del numero di sforamenti su basi giornaliera delle Pm10, tra il 2001 e il 2005 e poi nel 2010. Record assoluto in negativo per l'Italia anche sul fronte dell'ozono, dove nel 2010 i valori europei piu' alti sono stati registrati nell'Italia settentrionale, la cui concentrazione ha superato di oltre due volte la soglia limite. Maglia nera anche per il monossido di carbonio, di cui l'Italia è l'unico paese ad essere riuscito a sforare i limiti nel 2001, nel 2005 e nel 2010. Eccessiva poi la presenza di nickel nell'aria italiana in alcune zone, principalmente in siti industriali del Nord, e anche di benzene/benzopirene.
Attenzione: i dati più recenti presi in considerazione dal Rapporto EEA sono del 2010, ma nel 2011 la situazione è peggiorata. Leggi gli articoli di Eco dalle Città sull'argomento:
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Janez Potocnik, Commissario per l'ambiente, ha dichiarato: "Questa relazione serve a ricordarci quanto sia importante la qualità dell'aria per la salute dei nostri cittadini. Ecco perché voglio che il 2013 sia l'Anno della qualità dell'aria e perché intendo concentrarmi sul rafforzamento della nostra normativa in materia per poter affrontare i problemi che sono stati individuati oggi."
La Professoressa Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell'Agenzia Europea dell'Ambiente, ha dichiarato: "La politica perseguita dall'Unione europea è riuscita a ridurre le emissioni di molte sostanze inquinanti nel corso dell'ultimo decennio, ma si può fare di più. In molti paesi, le concentrazioni di sostanze inquinanti rimangono sopra i limiti legali raccomandati stabiliti per proteggere la salute dei cittadini europei. In effetti l'inquinamento atmosferico riduce l'aspettativa di vita di circa due anni nelle città e nelle regioni più inquinate."
La relazione del 2012 dell'AEA sulla "Qualità dell'aria in Europa" prende in esame l'esposizione dei cittadini alle sostanze inquinanti e offre un'istantanea della situazione in Europa. La relazione intende promuovere lo sviluppo di politiche anti inquinamento più efficienti.
Risultati principali
• Il particolato (PM) costituisce il maggior rischio per la salute dovuto all'inquinamento atmosferico nell'UE, che può condurre a morte prematura. La relazione stima che nel 2010 il 21% della popolazione urbana sia stata esposta a livelli di concentrazione di PM10 superiori ai valori limite giornalieri più severi, fissati dall'UE a salvaguardia della salute. Fino al 30% della popolazione urbana era esposta a livelli di concentrazione del particolato più fine (PM2,5) superiori ai valori limite annuali (meno severi) fissati dall'UE. Secondo i livelli di riferimento dell'OMS, che sono ancora più severi di quelli imposti dalla normativa dell'UE, rispettivamente fino all'81% e al 95% degli abitanti delle città si trovavano esposti a concentrazioni di PM superiori ai valori di riferimento stabiliti per la protezione della salute umana, il che evidenzia l'urgenza della prossima revisione della normativa sulla qualità dell'aria.
• L'Ozono (O3) può provocare problemi all'apparato respiratorio e condurre a morte prematura. L'esposizione nei centri urbani è molto elevata: il 97% degli abitanti delle città dell'UE nel 2010 era esposto a concentrazioni di O3 superiori al livello di riferimento dell'OMS. il 17% era esposto a concentrazioni superiori al valore obiettivo fissato dall'UE per l'O3. Nel 2009, il 22% delle terre coltivabili in Europa era esposto a concentrazioni nocive di O3, che hanno provocato la perdita di raccolti.
• Il biossido di azoto (NO2) è una delle principali cause di eutrofizzazione (crescita eccessiva di piante e alghe nell'acqua) e di acidificazione e contribuisce inoltre alla formazione di PM e O3. Nel 2010, il 7% degli abitanti delle città europee era esposto a livelli di NO2 superiori ai valori limite dell'UE. Le emissioni a livello nazionale di ossidi di azoto in molti paesi europei superano ancora i massimali di emissione stabiliti dalla normativa dell'UE e previsti dagli accordi presi in ambito ONU.
• Il benzo(a)pirene (BaP) è cancerogeno. Una percentuale importante della popolazione urbana nell'UE (20-29% tra il 2008 e il 2010) era esposta a concentrazioni superiori al valore obiettivo dell'UE, che dovrà essere rispettato entro il 2013. L'aumento delle emissioni di BaP registrato in Europa nel corso degli ultimi anni è pertanto un motivo di preoccupazione.
• Il biossido di zolfo (SO2) costituisce un grande successo: le emissioni sono state ridotte in misura significativa negli ultimi anni grazie alla normativa dell'UE che imponeva l'utilizzo di una tecnologia per eliminare le emissioni e di carburanti con un minore contenuto di zolfo. Il 2010 è stato il primo anno in cui la popolazione urbana dell'UE non era esposta a concentrazioni di SO2 superiori al valore limite dell'UE.
• Nell'UE le concentrazioni nell'aria esterna di monossido di carbonio, benzene e metalli pesanti (arsenico, cadmio, nichel, piombo) sono generalmente modeste, localizzate e sporadiche, con pochi casi di superamento dei valori limite e dei valori obiettivo fissati dalla normativa europea.
Fasi successive
Negli ultimi anni, l'AEA ha pubblicato informazioni annuali sulle emissioni di sostanze inquinanti atmosferiche e sui superamenti dei massimali di emissione ai sensi della direttiva sui massimali nazionali di emissione. Verso la fine dell'anno in corso l'AEA pubblicherà un'analisi retrospettiva sul raggiungimento o meno degli obiettivi in materia sanitaria e ambientale fissati dalla direttiva sui massimali nazionali di emissione per il 2010. La Commissione europea sta preparando per il 2013 una revisione della normativa dell'UE sulla qualità dell'aria, in consultazione con i portatori di interesse e prestando particolare attenzione alle politiche in materia di inquinamento dell'aria.
Clini: "L'Italia ha bisogno di una politica per la mobilita' sostenibile che non abbiamo ancora"
"L'Italia ha bisogno di una politica per la mobilità sostenibile che non abbiamo ancora. Ci sono delle situazioni in Italia dove registriamo un positivo miglioramento dei livelli della qualita' dell'aria e situazioni dove invece rimangono dei problemi legati prevalentemente al traffico". Cosi' il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, parlando con i giornalisti a Palermo. "Anche in Sicilia -ha aggiunto- si registrano dei valori al di sopra dei obiettivi qualita' dell'aria che come strategia di base richiedono una gestione diversa della mobilita', riducendo il traffico privato, potenziando i servizi pubblici e promuovendo le forme di mobilita' alternativa, come l'uso di biciclette o l'auto elettrica".
Il commento di Legambiente
La maglia nera assegnata all'Italia dall'Agenzia Ue per l'Ambiente per la qualità dell'aria "conferma ciò che Legambiente segnala da tempo: nel Belpaese c'e' un'emergenza smog, una malattia cronica che colpisce tantissime citta' italiane e che non accenna a placarsi. Le cause dell'inquinamento atmosferico sono chiare e conosciute da tempo, eppure si fa ancora troppo poco per arginare il problema". Per questo, ha ammonito Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente, "e' indispensabile adottare misure piu' concrete, strutturali ed efficaci come l'incremento del trasporto pubblico locale e del servizio ferroviario per il trasporto pendolare, il pedaggio urbano, l'estensione delle zone 30 e delle aree pedonali, delle corsie preferenziali per i mezzi pubblici e favorire l'incremento degli spostamenti in bicicletta lungo le strade cittadine".
Scarica il Rapporto "Air quality in Europe" 2012
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