Puglia, cabina di regia per risanamento aria: "Ilva posticipa al 2014 gli impegni presi"
"La prima necessità - spiega l'assessore all'Ambiente Lorenzo Nicastro - è quella di ricondurre le emissioni entro i limiti come da provvedimento adottato dalla Giunta Regionale nello scorso mese di luglio. L'assessore ha rilevato le carenze della documentazione presentata da Ilva e la mancanza del cronoprogramma per la copertura dei parchi minerali"
24 September, 2012
Dopo aver adottato il Piano contenente le prime misure per il risanamento della qualità dell'aria del quartiere Tamburi di Taranto per gli inquinanti benzo(a)pirene (B[a]p) e polveri sottili (Pm10), nella mattinata del 24 settembre 2012, il tavolo tecnico formato dai tecnici dell'assessorato, di Arpa Puglia, di Asl territoriali ed enti locali interessati, ha effettuato una nuova valutazione di merito. Sotto la lente di ingrandimento i piani attuativi presentati dalle aziende operanti nell'area di Taranto, tra cui Ilva di Taranto, al fine di ottenere una nuova Autorizzazione Integrata Ambientale.
"I piani - ha spiegato l'Assessore Regionale alla Qualità dell'Ambiente Lorenzo Nicastro al termine della riunione del tavolo tecnico - devono essere la risposta propositiva delle aziende rispetto alla necessità di ricondurre le emissioni entro i limiti come da provvedimento adottato dalla Giunta Regionale nello scorso mese di luglio. Devo dire che molte aziende hanno risposto in termini collaborativi presentando relazioni tecniche dettagliate e compatibili con le finalità del piano”.
“Dobbiamo tuttavia rilevare – ha commentato Nicastro – le carenze della documentazione presentata da Ilva che ha inteso procastinare ulteriormente persino interventi relativamente semplici, come la riduzione dei cumuli dei parchi minerali oltre che, ovviamente, guardarsi bene dal definire un pur necessario cronoprogramma per la copertura dei parchi minerali.
Dal punto di vista dei provvedimenti amministrativi le valutazioni tecniche effettuate dal tavolo quest'oggi verranno trasmesse immediatamente al Ministero anche in previsione della convocazione della commissione AIA di domani. E' ovvio che diventa complicato parlare di ambientalizzazione e di tutela dei livelli occupazionali senza segnali concreti, senza formali assunzioni di impegni rispetto a precise prescrizioni sulla riduzione delle emissioni convogliate, sulla riduzione dei cumuli, sulla copertura dei parchi, sul contenimento degli inquinanti provenienti dalle acciaierie”.
“Mentre gli altri attori, le altre aziende presenti nell'area, gli enti locali e l'Autorità portuale si mostrano sensibili al problema e propongono soluzioni, in un proficuo contraddittorio tecnico mirante a contenere la pressione ambientale e limitare gli sforamenti, da Ilva, purtroppo, abbiamo ricevuto differimenti negli impegni al 2014 nella migliore delle ipotesi quando non laconici 'non si può fare'. La valutazione effettuata dal tavolo tecnico e comunicatami in mattinata - conclude Nicastro – mi spinge a chiedere all'azienda atti concreti. L'ambientalizzazione si deve fare con investimenti e tempi certi non con proclami o buone intenzioni. La sensazione che abbiamo è che pur con un cambio di stile che va riconosciuto nella sostanza l'atteggiamento dell'azienda sia tutto sommato lo stesso di prima”.