Efficienza energetica ed emissioni: i progetti del governo
Secondo le prime anticipazioni, la Strategia energetica nazionale allo studio del governo prevederebbe un obiettivo di riduzione dei consumi del 24% entro il 2020. In arrivo anche nuovi provvedimenti in materia di edilizia sostenibile e riduzione delle emissioni
26 September, 2012
Entro il 2020 il governo punta a ridurre del 24% i consumi energetici primari. Nello stesso periodo, gli investimenti per migliorare il sistema energetico dovrebbero ammontare a 180 miliardi, da utilizzare soprattutto per promuovere lo sviluppo delle rinnovabili, ma anche in settori più tradizionali: gas, rigassificatori, idrocarburi. Sarebbero questi, secondo le prime anticipazioni diffuse nelle scorse settimane e confermate adesso dall'agenzia Agi, i principali contenuti della Strategia energetica nazionale allo studio dell'esecutivo. Secondo l'agenzia, in particolare, «le energie rinnovabili dovranno diventare entro il 2020 la prima fonte di approvvigionamento nel settore elettrico superando il gas, coprendo il 38% dei consumi rispetto al 23% del 2010». Più in generale, l'incidenza dell'energia rinnovabile dovrà salire al 20% sui consumi finali e al 23% sui consumi primari, con una riduzione dall'86% al 76% dei combustibili fossili.
Ma la Strategia nazionale non è l'unica iniziativa del governo in materia di efficienza energetica. Secondo quanto trapelato dal ministero dell'Ambiente, sarebbe in preparazione anche un decreto dedicato all'edilizia sostenibile, che recepirà la direttiva europea sugli “Edifici a energia quasi zero”. Non si conoscono ancora i contenuti sul testo, ma presumibilmente il provvedimento introdurrà i nuovi requisiti energetici e ambientali degli immobili di nuova costruzione.
Sarebbero inoltre prossimi all'approvazione anche l'atteso decreto sul Conto energia per le rinnovabili termiche, nonché un Piano nazionale per la riduzione delle emissioni di CO2, trasmesso al Comitato interministeriale per la programmazione economica già la scorsa primavera. Previste, infine, novità nell'ambito del Fondo rotativo per Kyoto, che dovrebbero permettere anche a privati e imprese l'accesso ai finanziamenti.