Clini, conclusione della procedura Aia. "Inaccettabile il rinvio al 17 ottobre"
"Le richieste di questi ultimi giorni per un rinvio, che puntano ad aprire una "trattativa" sui contenuti del provvedimento, non sono giustificabili né accettabili", in quanto non è "disponibile a ripetere l'esperienza dell'Aia approvata nell'agosto 2011: una procedura durata circa 4 anni e conclusa con un provvedimento che conteneva 462 prescrizioni"
02 October, 2012
comunicato stampa Ministero dell'Ambiente
In base alla legge (art. 29-quater della legge 152/ 2006), la procedura per il riesame dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) dello stabilimento Ilva di Taranto - avviata il 15 marzo - avrebbe dovuto concludersi entro il 21 settembre.
Il ministro dell'Ambiente, sia per consentire un confronto approfondito con la Regione, gli enti locali e le associazioni ambientaliste, alla luce delle considerazioni del Gip e del Tribunale del Riesame nonché le indicazioni del Tar Puglia, ha prorogato al 30 settembre il termine per concludere la preparazione della documentazione necessaria alla approvazione dell'Aia. La conclusione della procedura è fissata per il 17 ottobre.
La documentazione è stata predisposta da un gruppo di lavoro composto dagli esperti del ministero dell'Ambiente, del ministero dello Sviluppo economico, dell'Istituto superiore di sanità, dell'Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale (Ispra), della Regione Puglia, dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Puglia (Arpa), della Provincia di Taranto, dei Comuni di Taranto e Statte.
"Le richieste di questi ultimi giorni per un rinvio, che puntano ad aprire una "trattativa" sui contenuti del provvedimento, non sono giustificabili né accettabili", spiega il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, il quale non è disponibile "a ripetere l'esperienza dell'Aia approvata nell'agosto 2011 dall'allora ministro Prestigiacomo e dal presidente Vendola: una procedura durata circa 4 anni e conclusa con un provvedimento che conteneva 462 prescrizioni, tra loro contraddittorie, rappresentative della esigenza di "dare ragione a tutti", azienda, Regione, enti locali, associazioni ambientaliste, senza affrontare e risolvere in modo chiaro ed efficace i nodi della ambientalizzazione dello stabilimento di Taranto: non a caso abbiamo dovuto riaprire la procedura di Aia".
Per quanto riguarda un presunto conflitto tra ministero e autorità giudiziaria in merito alla titolarità dell'autorizzazione, l'ingegner Barbara Valenzano, custode giudiziaria nominata dal Gip, ha chiarito con due note del 17 e del 18 settembre che l'azione dei custodi non ha alcuna interferenza con la procedura di Aia e che l'interlocutore del ministero per l'autorizzazione è l'azienda: i compiti e le responsabilità dei custodi giudiziari - ha scritto Valenzano - sono limitati a "garantire la sicurezza degli impianti" e a "eliminare le situazioni di pericolo".
Infine va chiarito che l'Aia per l'esercizio dello stabilimento di Taranto stabilisce gli obiettivi di qualità ambientale da raggiungere e definisce le tecnologie da impiegare per minimizzare i rischi per l'ambiente e la salute a partire dal 2012: obiettivi "incardinati" in una norma europea che entrerà in vigore dal 2016 ma che l'Aia chiederà di rispettare dal 2012. Mentre nell'Aia non possono essere ricondotte le problematiche connesse ai danni per la salute delle popolazioni e dei lavoratori provocati in passato dallo stabilimento Ilva di Taranto.