Bellini (Municipo XVI): "Roma deve lavorare su Tmb e porta a porta. Monti dell'Ortaccio è una scelta di comodo"
Mentre nel sito dove dovrà sorgere la nuova discarica si inizia a lavorare, anche il presidente del Municipio XVI parla delle alternative a Monti dell'Ortaccio dopo aver firmato la lettera al prefetto Sottile. "Senza la differenziata - dice - non ne verremo mai fuori"
08 October, 2012
“Come Municipio ci siamo mossi molto negli ultimi 12 mesi per bonificare delle mini-aree verdi in sinergia con Ama. Per il futuro c’è l’intenzione di chiedere l’opportunità, sempre ad Ama, di potenziare il porta a porta e magari arrivare gradualmente a una differenziata di base su tutto il territorio, ma finora i nostri appelli restano inascoltati”. La disponibilità organizzativa del Municipo XVI, che copre una vasta area di Roma Ovest, è totale per risolvere l’emergenza rifiuti. Parola del presidente Fabio Bellini. Che però non può non affrontare, in queste ore calde, il tema dei lavori iniziati a Monti dell’Ortaccio. “E’ uno scandalo, e per questo ho deciso di firmare la lettere che il presidente del Municipo XV Gianni Paris ha scritto al commissario Goffredo Sottile per chiedere lo stop alla decisione di Monti dell’Ortaccio. Questa scelta condiziona tutta l’area sud-occidentale dell’area metropolitana, e noi riteniamo che sia assurdo creare un’altra insalubre fogna di ettari a cielo aperto. Più noi chiediamo bonifiche e interventi di riqualifica, più invece veniamo zittiti da certe decisioni: creare una discarica in un’area già fortemente inquinata è un paradosso. Come a dire: tanto ormai lì è così, tanto vale insistere. Ecco, noi non ci stiamo, anche perché Sottile va avanti anche dopo il no secco di Regione, Provincia e Comune”.
Ma allora quale è l’alternativa? Anche su questo Bellini ha le idee chiare. “Quando è stato creato il rigassificatore, si era detto che era la panacea di tutti mali. Invece eccoci qui, con un’emergenza rifiuti che da un anno e mezzo si cerca ma non si vuole risolvere. Il primo passo da fare, ma andava fatto almeno due anni fa, era quello di creare altri impianti di trattamento meccanico-biologico: i quattro presenti nella Provincia di Roma è evidente che non sono sufficienti per una metropoli che produce 4 mila tonnellate di rifiuti al giorno. Solo allora, si potrà pensare di portare la differenziata al 40%, obiettivo primario, almeno a parole, di tante istituzioni ma mai perseguito a pieno”. Quest’estate sembrava però fatta. “Francamente tutti noi speravamo che un primo piano di massima sulla differenziata – spiega Bellini – arrivasse entro settembre. Poi però, ad agosto c’è stata questa idea strana di una nuova discarica, per evitare altre proroghe di Malagrotta: una scelta di comodo. Era stato anche proposto di portare fuori regioni una parte dei rifiuti: la cosa ci costerebbe tra i 40 e i 50 milioni all’anno. Si può fare dunque solo per un brevissimo periodo. Se i soldi ci sono però, vanno investiti sull’impiantistica: è quello che auspichiamo. Di certo però se si va avanti a testa bassa sulla nuova discarica, ci opponiamo. Le alternative ci sono, ma bisogna volerle guardare”.
1 commenti
Scrivi un commentoDani ber
09.10.2012 18:10
Bellini dice una grande sciocchezza quando parla di rifiuti all'estero x poco tempo.
I rifiuti debbono essere portati all'estero per lo meno per 4-5 anni.
Altrimenti nn si va da nessuna parte.