Rifiuti in Campania. L'assessore Romano lancia l'allarme debito e suona la sveglia sugli impianti
L'assessore all'Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano il 10 ottobre 2012 audito dalla Commissione parlamentare sulle ecomafie in Prefettura a Napoli. Romano allarmato per il debito che pesa sul sistema rifiuti. E sugli impianti: «Il tempo delle scelte si sta avvicinando»
11 October, 2012
«Il tempo delle scelte si sta avvicinando, possiamo immaginare tutti gli scenari transitori del mondo ma dobbiamo usarli nel periodo necessario per realizzare gli impianti finali». E' quanto ha dichiarato l'assessore all'Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano il 10 ottobre 2012 alla Commissione parlamentare sulle ecomafie in Prefettura a Napoli. La strada tracciata dall'assessore è quella della realizzazione del termovalorizzatore a Napoli Est per il quale alcuni giorni prima A2A ha presentato un'offerta economica in corso di valutazione dal commissario straordinario, Alberto Carotenuto. Contro questa ipotesi, come noto, si è schierata l'attuale amministrazione comunale di Napoli.
«L'obiettivo 'rifiuti zero' è un obiettivo da raggiungere, ma si può farlo a condizione di modificare i sistemi di produzione. Forse saremo in grado di farlo tra vent'anni ma nel frattempo dobbiamo affrontare il problema costituito di 5900 tonnellate di rifiuti prodotti ogni giorno» ha sottolineato Romano.
«Quest'anno trasferiremo fuori dalla regione 600mila tonnellate di rifiuti, il doppio dell'anno precedente per effetto di alcuni impianti di smaltimento. Non possiamo pensare di avere la tariffa sui rifiuti più alta d'Europa, destinata ad aumentare con l'aumento dei rifiuti che invece di essere trattati e smaltiti qui vengono portati fuori. Oggi la media di riscossione in Campania arriva a malapena al 60%, vuol dire che il sistema sta implodendo sotto il peso sempre più schiacciante di un debito che oggi interessa i Comuni che non riescono a incassare, le Province che con le loro società non riescono a garantire i costi del trattamento e i consorzi di bacino che non riescono a pagare gli stipendi. Sommando i debiti raggiungiamo cifre vicine al miliardo di euro in regione» ha concluso l'assessore all'Ambiente della Regione Campania.
1 commenti
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15.10.2012 07:10
speriamo che si sbrighino.. il resto d'Italia ne ha le scatole piene di finanziare quest'emergenza e di bruciare o mettere in discarica rifiuti campani. Meno male che il famigerato duo B&B ha messo in funzione Acerra sennò la monnezza arrivava al 3° piano delle case. Non mi pare che vicino ad Acerra stiano morendo come mosche cosi come non mi pare che stiano morendo a Brescia, che si aspetta a fare un paio di impianti uno a Napoli e uno a Salerno? Solo cosi si chiude il flusso di "esportazioni" di monnezza verso il resto d'Italia o verso l'estero