Cieli bui (o Cieli blu), Legambiente: «Misura lungimirante, ma occorrono altri interventi»
L'associazione commenta la scelta del governo di inserire nella legge Stabilità una misura per la razionalizzazione dell'illuminazione pubblica. Per Legambiente si tratta di una buona iniziativa, ma che richiede altri interventi in favore delle tecnologie ad alta efficienza
11 October, 2012
Un provvedimento importante, ma che che necessita altri interventi successivi in chiave efficienza energetica. Questo il commento di Legambiente sulla cosiddetta operazione “Cieli bui” (che l'associazione ha già ribattezzato “Cieli blu”) inserita dal governo nella Legge stabilità per razionalizzare l'illuminazione pubblica e contenere consumi e costi.
«Bene il progetto ‘Cieli Blu’, contenuto nella Legge Stabilità e che prevede di ridurre l’illuminazione di edifici pubblici e strade urbane ed extraurbane nelle ore notturne – commenta Edoardo Zanchini, vicepresidente del Cigno - Il provvedimento è infatti sicuramente lungimirante da un punto di vista ambientale, ma più che spegnere i lampioni, dovrebbe essere il primo di una serie di interventi seri e mirati per investire partendo dalle tecnologie di illuminazione a 360 gradi sull’efficienza energetica da parte delle amministrazioni pubbliche».
Illuminare “meglio” oltre che “meno”, insomma, ottenendo quello che Legambiente definisce un triplice risultato: ridurre la spesa, contenere i consumi energetici e limitare l'inquinamento luminoso. Un'impresa possibile secondo l'associazione, soprattutto sulla base dei traguardi già raggiunti in questo campo dalla tecnologia, anche made in Italy.
«Per questo è importante che l’Esecutivo intervenga in questo campo fissando degli obiettivi di risparmio, ma poi modifichi il Patto di Stabilità, che impedisce ai comuni questo tipo di interventi – aggiunge Zanchini - È assurdo che provvedimenti di efficienza energetica sull'illuminazione o sui consumi degli edifici pubblici siano impediti per miopi ragioni di bilancio anche quando permettono di realizzare dei guadagni quantificabili nel tempo».
Leggi il comunicato di Legambiente